Sebbene in casi particolari saper distinguere una nube da un’altra possa diventare arduo lavoro, attribuire il giusto tipo di fenomeno a ogni nuvola deve essere obbligatorio per il meteorologo.
Tuttavia non tutte le nubi portano fenomeni particolari, anzi a volte sono legate ad altri tipi di fenomeni, come le Onde di Lee.
Ho spiegato brevemente i due tipi di nubi associate a questo fenomeno. Ma fisicamente cosa avviene?
Per i flussi d’aria ci sono due possibilità quando arriva in prossimità di un una montagna: girarle attorno o salire forzatamente lungo la montagna. Ognuno di questi due casi dipende da alcuni parametri:
- stabilità statica (N);
- l’altezza della montagna (h);
- la componente del vento perpendicolare alla montagna (U).
Possiamo combinare questi tre termini nel rapporto Nh/U per avere un’idea di quando il flusso incontra la montagna o meno: se U è piccola è difficile che la particella salga lungo il pendio; anche se N aumenta (atmosfera più stabile) varrà la stessa situazione.
Quando il vento ha una componente perpendicolare alla catena montuosa l’accumulo di aria, dovuto alla decelerazione della velocità del vento dalla parte sopravendo, crea una zona di alta pressione. Parte dell’aria riesce a passare la montagna e, in accordo alla teoria delle onde interne di gravità, la particella in situazione di atmosfera stabile stratificata inizierà a oscillare, tanto quanto permette l’attrito.
Le onde possono formarsi solo in atmosfera stabile: questo è ragionevole, in quanto una particella rimossa dalla sua posizione originale non può oscillare se non c’è una forza che ne permetta il ritorno. Di conseguenza se notiamo questo tipo di nube allora possiamo dire con certezza che non vi saranno precipitazioni.
Le Lee Cloudiness si formeranno se ci sarà una sufficiente quantità di vapore vicino le creste delle onde e dove il moto verticale sarà verso l’alto. Nelle regioni di “ventre” le nubi evaporeranno. Il risultato è il pattern tipico delle nubi parallele alle catene montuose (come in alto nell’immagine da satellite).
Un parametro per descrivere lo stato dell’atmosfera in questa situazione è la frequenza di Brunt – Vaisala ( N2 ), definito dalla seguente equazione: