
Il background fisico è sorprendentemente non troppo complicato ma ricco di fascino; anzi ha molte affinità con le street cloud che ho già descritto in questo post.
Le Open Cell nate per convezione sono tipiche di situazioni sinottiche in cui una massa d’aria molto fredda passa su una superficie d’acqua calda, come avviene spesso sull’Atlantico con i fronti freddi. Di conseguenza vi sarà un buon input di aria umida dai bassi strati che per convezione salirà verso l’alto condensando in uno strato rimescolato dell’atmosfera.
Il passaggio del fronte freddo, però, precede l’arrivo dell’alta pressione e quindi vi sarà una sostanziale spinta (compressione) dell’aria dall’alto verso il basso (subsidenza) e lo strato rimescoltato sarà bloccato da una cap inversion, cioè una zona di inversione termica. L’analisi sinottica, come vedete, è del tutto paragonabile a quella che produce le street clouds.
Nello strato rimescolato si formeranno le celle convettive e quindi le nubi, le quali saranno tanto più alte quanto sarà più grande il contributo di energia dalla superficie. A ogni modo questo strato è molto limitato ma se il fronte freddo è molto intenso e/o veloce allora sarà possibile assistere alla formazione di Comma o Ehnanced Cumulus (che vedremo più in là). Sebbene queste nubi possano arrivare al massimo intorno ai 2-3 km, le precipitazioni sono abbastanza possibili.
Per trovare attraverso le mappe la linea di separazione tra le Open e le Closed Cells bisogna trovare la zona dietro il fronte freddo con le velocità più elevate alle quote più alte, la quale determinerà appunbto un asse che separerà le suddette celle.
Un’altra particolarità interessante riguarda la struttura convettiva. Nelle Open Cells la circolazione è inversa rispetto a quella delle Closed Cells, come si può notare nelle prossime figure.