I venti del “mare nostrum”

by Noemi Visicchio
26 Ottobre 2011 - 7:00

Che sia un semplice spiffero tra le mura domestiche, che sia una brezza di mare, una tempesta che invada le nostre coste, il vento è un fenomeno che si genera a causa della differenza di pressione atmosferica tra due aeree adiacenti, più o meno estese. In generale i venti si muovono orizzontalmente e spirano in maniera regolare. Perciò anche i venti che si generano nel mar Mediterraneo seguono questa regola, dove la direzione di provenienza del vento può variare di 360° secondo le condizioni in cui questi si creano.  La classificazione dei venti nel mare nostrum trova la sua origine nell’antica Grecia, fin da dedicargli un dio Eolo, dio dei venti, o meglio re dei venti in quando Zeus gli aveva affidato l’incarico di suscitare o placare la forza di questi. Egli abitava nell’isola di Lipari o Eolia, dove in una caverna si riteneva fossero chiusi i venti. Nell’episodio nell’Odissea in cui Ulisse approda sulla sua isola, dopo un mese di prigionia, Eolo concede un vento favorevole all’eroe per riprendere il viaggio e gli dona un otre pieno di tutti i venti, che i suoi marinai apriranno di nascosto scatenando una tempesta.

Rosa dei venti

Anche la rosa dei venti trova le sue origini nell’antica Grecia rappresentata attraverso i quattro punti cardinali principali e i punti intermedi che determineranno le altre direzioni.  La rosa a sedici venti fu introdotta all’inizio del Medioevo, quando divenne più preciso determinare i punti cardinali e intermedi. L’isola di Zante, isola greca del mar Ionio, è presa come punto base per l’individuazione dei venti da riportare nella rosa poiché da questa isola provenivano tutti i venti riconosciuti nel Mediterraneo.

I venti principali che andremo brevemente a descrivere sono: tramontana, grecale, levante, scirocco, ostro, ponente, libeccio e maestrale.

La tramontana è un vento che proviene da Nord; è un vento molto freddo che si genera prevalentemente durante l’inverno, e in Italia è molto frequente in Liguria dove spira dallo sbocco delle valli. Esso può essere presente sia con cielo sereno sia in presenza di perturbazioni.

Il grecale è un vento che proviene da Nordest che caratterizza le zone del Mediterraneo centrale e del mar Adriatico.Il nome Grecale deriva dal fatto che proviene dalla Grecia, che sull’isola di Zante presa come riferimento, si trova appunto a Nord Est. Si genera a causa dell’alta pressione a Nord delle Alpi: l’aria è convogliata verso la zona di bassa pressione che generalmente si va a sviluppare tra l’Italia meridionale e il mar Egeo.

Il levante è in vento che spira da est a ovest in maniera molto debole (dalla sua provenienza l’origine del nome). Il vento si genera al largo delle isole Baleari e soffia verso ovest raggiungendo la sua massima intensità in prossimità dello stretto di Gibilterra. Esso è un vento fresco e umido che generalmente è accompagnato da nebbia e precipitazioni.

Lo scirocco è il vento che caratterizza il sud dell’Italia e in particolare le zone tirreniche. È un vento generalmente caldo che proviene da sud est generalmente dalle zone del Nord Africa. Esso si forma a causa di masse d’aria calde e secche che sono costrette a muoversi verso Nord a causa delle zone di Bassa pressione posizionatasi sul Mediterraneo.

Ostro è il cosi detto vento del Mezzogiorno poiché spira da Sud (in latina significa “australe”). È un vento caldo e umido che spesso è associato a piogge. I suoi effetti sul Mediterraneo determinano un richiamo di aria calda da Sud.

Il libeccio è un vento che spira da Sudovest a cui sono associate grandi ondate di calore. Spesso l’arrivo di questo vento porta gravi conseguenze all’agricoltura a causa di questo vento caldo che tende a bruciare i raccolti nei mesi estivi.

Il ponente è un vento che spira da Ovest e coinvolge durante l’estate la Maremma e le coste laziali.

Il maestrale è il vento che spira da Nordovest e che si genera quando le correnti polari giungono nel Mediterraneo occidentale. La corrente polare, oltrepassa il Massiccio Centrale francese, incanalando la massa d’aria lungo la valle del Rodano. Con questa forte accelerazione i venti di maestrale sono capaci di raggiungere le coste di Sardegna e Corsica con molta irruenza.

A cura di Noemi Visicchio