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Come si formano i Tornado?

30 Ottobre 2011, ore 16:15

I Tornado

la formazione di un tornado

la formazione di un tornado

fanno parte della classifica di una delle calamità naturali più distruttive per l’uomo, insieme agli uragani i quali riescono addirittura a superare la velocità dei venti dell’imbuto raggiungendo i 500 km/h. Questi fenomeni avversi sono associati a celle temporalesche particolarmente intense note come supercelle. Si  tratta, dunque, di tempeste caratterizzate da potenti correnti ascendenti che a volte si estendono fino all’apice della nube, producendo un rigonfiamento nella tipica forma ad incudine che la tempesta assume. La corrente ascendente vicina al centro del forte temporale ruota velocemente a causa del rapido cambiamento di velocità e di direzione del vento con l’altezza, questo fenomeno prende il nome di “wind shear”. Questo tipo di movimento di rotazione è una delle forze più potenti e soprattutto principali di un tornado. La sua potenza può anche essere enfatizzata dal rumore del vento assordante che lo accompagna il quale raggiunge il suo culmine quando l’imbuto tocca terra.

Un temporale che diventa una supercella contiene una forte corrente ascendente rotante chiamata mesociclone. In determinate condizioni atmosferiche questo sistema si estende verso il basso, diventando più compatto e ruotando più velocemente per poi raggiungere il suolo sotto forma di Tornado. Grossi chicchi di grandine e fulmini spettacolari ma anche pericolosi, accompagnano questi violenti fenomeni che indicano quali segnali sono utili per riconoscere un Tornado: il primo è un minaccioso rigonfiamento della nube il quale indica che il movimento dell’aria al centro della supercella è cosi forte da superare la troposfera. Il secondo indica come le nubi di sviluppo mammatus possano precedere fenomeni cosi intensi.

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 L’intensità di un tornado viene calcolata mediante una scala di fondamentale importanza nota come la scala Fujita dal nome del meteorologo Theodore  Fujita  il quale analizzò la scia di devastazione che il vortice lascia dietro di se:

F0: Tornado la cui velocità dei venti è di 64 ai 117 km/h e provoca danni leggeri ad alberi, tetti e pali del telegrafo.

F1: i venti del Tornado raggiungono moderata intensità salendo ai 118 – 180 km/h annientando alberi e scoperchiando tetti.

F2: La tempesta inizia a essere distruttiva assumendo le sembianze di una vera e propria calamità. I venti superano i 200 km/h e i danni si presentano considerevoli.

F3: I venti raggiungo l’intensità di una tempesta devastante superando i 300 km/h.  Se non si riesce a dare il più presto possibile l’allerta meteorologica esso provoca la morte di morte persone e ingenti danni.

F4: Questo tipo di tornado può distruggere di tutto e la potenza dei venti è devastante tanto da alzare per alcune migliaia di metri un camion di molte tonnellate. I venti superano i 400 km/h.

F5: La distruzione totale è causata da quest’ultima classifica che è l’F5. Esso è in grado di radere al suolo un’intera città causando, per via dei suoi venti che raggiungono l’apice dei  417 km/h, la devastazione totale di tutto quello che trova lungo il suo percorso.  Questo tipo di tempeste sono in grado addirittura di distruggere una fabbrica di cemento.

La maggior parte dei danni causati da un tornado sono dovuti a questi potenti venti, ma alcuni sono causati dall’estrema differenza di pressione tra l’interno dell’imbuto e l’aria circostante. E’ importante ricordare che la scala del noto scienziato/meteorologo fu ripresa  più volte negli USA nel 1950 per catalogare i Tornado  in maniera retroattiva. La prima versione è stata, successivamente, sostituita dal 2007 da una versione più aggiornata denominata dal termine inglese Enhanced Fujita Scale formulata grazie a studi aggiuntivi che hanno evidenziato come le velocità dei venti attribuiti ad ogni livello sulla scala Fujita sono notevolmente sovrastimati. La formulazione si basa su 13 livelli (F0-F12), ed è stata correlata con la scala Beaufort ed il numero di Mach. Infatti la categoria F1 corrisponde al livello dodicesimo della scala Beaufort e F12 corrisponde al numero di Mach 1.0.

Riccardo Cicchetti.