Se prendiamo le immagini da satellite e la mappa delle velocità verticali a 850 hPa (con umidità interconnessa) possiamo avere una chiara visuale della situazione meteorologica sulla Sardegna (e non solo).
Innanzitutto notiamo come tutta la nuvolosità “pericolosa” si estenda sul Nord Italia e sulla Sardegna. Per pericolosa intendiamo quella nuvolosità che porta molta pioggia e rovesci forti.
Notiamo dal visibile che i cluster temporaleschi sono compatti al Nord (una vera e propria mesocella con meccanismo di autorigenerazione da Sud) e stessa cosa in Sardegna.
Adesso controlliamo la dinamica e il contenuto di umidità in quota. Il mare, sebbene non sia in particolare anomalia termica, fa molto: notate il meccanismo che nasce con le velocità verticali sul mare (sud ed est della Sardegna con “strisciate” di instabilità che si propagano per decine e decine di chilometri), il quale con maniera molto simile a quanto accaduto a Roma il 20 Ottobre scorso sta portando in continuazione una grande quantità di vapore acqueo.
Il meccanismo si ripete sul Mar Ligure.
Se si unisce l’informazione che deriva dalle correnti (segnate con delle streamline colorate nella mappa qui a sinistra del Centro Meteo Italiano) allora si può percepire anche il trasporto di queste enormi masse di aria.
Terminiamo l’analisi mostrando che la quota del cluster temporalesco supera la tropopausa, il che è un indice dell’intensità della cella e dei temporali (estesi). Mostriamo infine anche la mappa del CAPE: i valori sono abbastanza alti sulla terra e altissimi sul mare, situazione ideale perché evita il fenomeno di rimescolamento sulla terra e aumenta la possibilità di fenomeni violenti.
A cura di Giancarlo Modugno