Impressionanti gli accumuli che si stanno misurando in Sicilia e Calabria, hanno pari importanza di quanto avvenuto al Nord negli ultimi giorni.
Un’analisi al volo del perché sta avvenendo questo.
Innanzitutto flussi umidi da Sud che impattano sulla Penisola, in particolare sullo Ionio e Sicilia Sud Orientale.
Inoltre vi è un nucleo di instabilità molto intenso e lo si vede bene dall’indice Thompson, che localmente supera i 37°C (e già sopra i 30°C andrebbe bene). L’instabilità abbraccia tutto lo Stretto di Messina e per trasporto viene portata anche sul Catanzarese e Crotonese.
Si nota un nucleo intenso anche a Nord della Sicilia, il quale ha interessato nella notte l’isola con temporali legati a un sistema autorigenerante.
Particolarmente interessante è il Lifted Index. Non tanto perché c’è instabilità alta dappertutto sulle coste ioniche bensì perché se cliccate sulla mappa noterete un puntino più scuro sulla Calabria centrale. Bene, in quel punto, con un valore di -2/-3°C di questo indice e con forti velocità verticali presenti in loco sono caduti ben 119 mm (Petronà, parziale alle ore 13, trovate qui la stazione).
La situazione, tuttavia, è allarmante in gran parte della Sicilia e dello Stretto. È esondato il torrente Letojanni e purtroppo del fango e dei detriti sono stati trasportati in strada bloccando la circolazione delle auto.
Dal satellite sono ben evidenti le celle temporalesche, che mostrano temperature al top molto basse (sotto i -55°C se non ancora meno), le quali evidentemente stanno superando la tropopausa. Si intravedono celle anche sulla Puglia: anche qui ha piovuto un po’, sebbene gli accumuli parziali non siano alti come sulla Sicilia e Calabria, e il peggioramento è in atto.
Giancarlo Modugno