Tendenze evolutive per la fine di Novembre e gli inizi di Dicembre. Indice NAO ed AO a confronto.

by Redazione InMeteo
22 Novembre 2011 - 20:54

Le regioni del Centro, e soprattutto del Sud peninsulare sono in  queste ore il  principale bersaglio della goccia fredda  (cut-off) mediterranea, proveniente dalla Spagna, particolarmente pericolosa avendo  a disposizione molta energia termica proveniente dall’ancora mite Mediterraneo. Il Nord è ai margini di tale peggioramento, ad eccezione della Romagna interessata marginalmente, anche se i venti attivati dalla bassa pressione, hanno contribuito alla dissoluzione delle nebbie e soprattutto ad un ricambio dell’aria nei bassi strati. Tale goccia fredda si esaurirà prima del prossimo week-end per cedere il posto ad una nuova rimonta anticiclonica. Il Generale Inverno si fa ancora attendere.

Per delineare una linea di tendenza per il medio-lungo termine e capire cosa ci aspetta nel dettaglio a livello di circolazione atmosferica alle medie latitudini per fine Novembre e i primi di Dicembre  bisogna  analizzare e confrontare  l’indice NAO e l’indice AO.

L’indice AO (Arctic Oscillation) dopo le attuali performances positive è atteso in brusco calo durante i primi giorni di Dicembre, fino ad assestarsi intorno a valori neutri. Da notare dal grafico precedente un picco negativo ben pronunciato, proprio in corrispondenza dei primi di Dicembre.



Anche il valore dell’indice NAO (North Atlantic Oscillation), è previsto in calo, fino a raggiungere valori leggermente negativi, nel medesimo periodo (primi giorni di Dicembre). Quanto appena detto depone a favore dell’entrata nel Mediterraneo del flusso zonale atlantico umido e perturbato.

Pertanto si evince chiaramente il calo congiunto che interesserà la NAO e l’AO tra la fine di Novembre e gli inizi di Dicembre.

A questo punto è possibile delineare  due possibili evoluzioni bariche per l’area mediterranea per i primi di Dicembre:

1) abbassamento di latitudine di un ramo del VP (Vortice Polare), dal quale potrebbe staccarsi una profonda saccatura depressionaria, con conseguente e moderata-forte instabilità meteorologica;

2) elevazione meridiana dell’Anticiclone delle Azzorre, fungendo da blocco al flusso zonale atlantico. In tal contesto barico  l’area mediterranea sarebbe interessata da correnti moderatamente instabili ma più fresche provenienti dal nord atlantico.

L’evoluzione più attendibile è la seconda  come testimoniano anche i modelli dinamici a 500 hPa (non riportati in questo articolo), non solo ma anche perchè gli indici oscilleranno intorno a valori neutri.

Sarà questa la svolta decisiva che ci condurrebbe gradualmente  in un contesto dalle caratteristiche prettamente invernali???

Staremo a vedere….

 

A cura di Enrico Robustelli