Home > Meteorologia didattica > Corso Meteo > Analisi sulle cause del breve temporale di ieri sulle coste Campane

Analisi sulle cause del breve temporale di ieri sulle coste Campane

4 Dicembre 2011, ore 23:15

Le  previsioni prospettavano per ieri mattina precipitazioni di debole intensità sul basso Tirreno in intensificazione dal pomeriggio.  Ma localmente si è formata una piccola linea temporalesca che nelle zone a Sud del  golfo di Napoli ha apportato, seppur in un piccolo lasso temporale, precipitazioni di forte intensità.

Andiamo ora ad analizzare e cercare quei parametri che  hanno permesso questa formazione. Partendo dalla mappa dell’umidità a 850 hpa notiamo tre  nuclei: uno sulla Toscana, uno sul Lazio e uno sulla Campania. A tutti e tre  i nuclei sono associate velocità verticali verso l’alto. Analizzandola approfonditamente notiamo che  il nucleo sulla Toscana probabilmente non produrrà precipitazioni se  non di debolissima intensità a causa della direzione delle correnti che  provengono da terra.  Per quanto riguarda  il nucleo Romano si avevano valori di umidità dell 100% e quindi alla saturazione, qui considerando questo valore, le correnti e  l’orografia e bene aspettarsi delle precipitazioni.

Infine il nucleo sulla Campania a prima vista fa pensare a precipitazioni di debole  intensità. Andando a confrontare quanto detto con la mappa delle precipitazioni previste notiamo che bene o male ci siamo, ma come sappiamo sulla Campania si sono verificati brevi ma intense precipitazioni temporalesche, quindi andiamo a cercare altri parametri che hanno causato queste manifestazioni .Osservando la mappa dei venti previsti al suolo notiamo che proprio nel golfo di Napoli vi è una piccola linea di convergenza, e controllando anche  i venti (non mostrati) alle quote di 925, 850, e 700 hpa notiamo che salendo con la quota nella zona interessata vi è una rotazione di circa 45° del vento, ciò è indice di shear verticale positivo, il quale fovorisce l’ascesa dalle masse d’aria.

Infine dando un’occhiata agli indici che possono darci ulteriori informazioni sul grado di instabilità dell’atmosfera e quindi sulla provabilità della formazione di temporali notiamo che sia il Thomponson, sia il Lifted che il Whiting  index si attestavano sul basso Tirreno e nel golfo di Napoli su valori medio alti.                Invece su Toscana e Lazio avevamo addirittura valori positivi del LIfted index che inibivano le precipitazioni. Maggiori informazioni su questi indici le trovate qui e qui.

 

Riassumendo; i tre nuclei che avevamo ieri sulle regioni Tirreniche  potevano tutti e tre apportare potenzialmente precipitazioni, ma  quello sulla Toscana è stato inibito dai valori positivi del Lifted index e dalla direzione delle correnti, quello sul Lazio è stato inibito dai valori positivi del Lifted index, ma gli alti valori di umidità , le correnti e l’orografia hanno permesso il verificarsi di deboli precipitazioni e qualche rovescio. Infine  il nucleo Campano che a prima vista sembrava  blando si è dimostrato il più instabile arrivando a formare una piccola linea di instabilità temporalesca. Per finire vi mostro un’immagine da me scattata subito dopo il passaggio temporalesco.

                                                           

Articolo a cura Di luca Mennella