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LA NEVE

2 Gennaio 2012, ore 15:45

La neve è abbastanza rara da essere talvolta attesa e desiderata, talvolta viceversa temuta e odiata per i danni e le difficoltà che arreca. Questo è un fenomeno naturale, che si forma attraverso brinamento del vapore acqueo, cioè per passaggio diretto dallo stato di vapore allo stato solido, a causa delle temperature molto basse all’interno di una nube.

I singoli cristalli di neve possono assumere una varietà di forme squisite, ma si vedono di rado dato che i fiocchi di neve che raggiungono il suolo sono di solito agglomerati di cristalli in frammenti.

La forma del cristallo dipende dalla temperatura e dal grado di saturazione della nube e che lievissimi cambiamenti possono avere effetti assai rilevanti sulla forma dei cristalli.

I cristalli di ghiaccio sono relativamente pesanti e tendono a cadere a circa 50 cm/s, spesso crescendo durante la caduta. Perciò nella neve si possono avere diverse forme: stelle, piastre, prismi o aghi. I cristalli ad ago richiedono aria umida per la loro formazione, mentre i cristalli a piastra possono crescere lentamente quando l’aria è secca ma rapidamente quando l’aria è umida; i cristalli a prisma si formano in aria secca e infine quelli a forma di stella , richiedono sempre un ambiente moderatamente umido.

La neve riflette il 97% della luce solare che contiene un miscuglio di colori che nell’insieme il nostro occhio percepisce come bianco. Il bianco dunque non è una proprietà della neve ma sostanzialmente della sua struttura. Appena diminuisce la struttura cristallina dei fiocchi il bianco svanisce: se la neve si liquefa (scioglie) avremo acqua trasparente, se invece gela, si ispessisce comprimendosi, ed il colore tenderà all’azzurro o per lo meno il nostro occhio lo percepirà come tale.

 

Articolo a cura di Valentina Desimini