Ieri in Abruzzo durante tutta la giornata si sono susseguiti brevi e intensi passaggi temporaleschi, a fine evento si sono registrati accumuli intorno ai 10 mm nella provincia di Pescara e fino a 20 in quella di Chieti, rovesci sparsi nelle restanti province. La quota neve grazie all’intensità dei fenomeni si è spinta fino alla bassa collina , imbiancando sul pomeriggio anche la città di Lanciano (275 m.s.l.m.) con accumulo non superiore al cm.
Il peggioramento è iniziato nelle prime ore del mattino producendo il passaggio temporalesco meglio organizzato e esteso della giornata, infatti in quelle ore l’atmosfera risultava particolarmente baroclina.
L’atmosfera viene definita baroclina quando il gradiente di pressione e quello di densità risultano non essere paralleli (isobare che si intersecano perpendicolarmente alle isoterme).In questa situazione il gradiente di pressione esercita la stessa forza su elementi di fluido a densità diversa imprimendogli di conseguenza delle accelerazioni diverse. Queste accelerazioni fanno si che il gradiente di densità tende ad allinearsi a quello di pressione inducendo una rotazione nella struttura del fluido generando vorticità. (Argomento già trattato qu). Quanto appena detto risulta particolarmente evidente nelle due mappe soprastanti.
A rendere la situazione ancora più instabile in quelle ore sono stati valori di temperatura potenziale equivalente negativi con l’aumentare della quota. Più precisamente dalla mappa della delta theta-e che rappresenta la differenza di temperatura potenziale tra due quote isobariche, ovvero 850 hpa e 500 hpa.
La temperatura potenziale non è altro che la temperatura che assumerebbe una particella d’aria se portata adiabaticamente alla quota di riferimento di 1000 hpa, ne consegue che se abbiamo delle variazioni negative di questo parametro il gradiente ambientale risulta minore di quello adiabatico secco e di conseguenza l’atmosfera risulta potenzialmente instabile. Infine dalle mappe dei venti al suolo si può notare una linea di convergenza che favorisce l’ascesa della massa d’aria, e, dalla mappa dell’umidità a 850 hpa si notano discreti apporti di umidità e velocità verticali che prendono la stessa forma della linea di convergenza, ulteriore conferma dell’instabilità da essa generata. (Per un approfondimento clicca qui)
Infine dall’immagine satellitare (sotto) possiamo notare la formazione delle due celle temporalesche (sempre in corrispondenza della linea di convergenza) che trasportate dai venti in quota da NE hanno colpito l’abruzzo durante le prime ore del mattino.
Il passaggio temporalesco mattutino è risultato più esteso e intenso di quelli avuti durante tutta la giornata perchè oltre allo scivolamento verso sud della saccatura durante il pomeriggio sono venuti a mancare valori degli indici temporaleschi (non mostrati) come il Lifted index e il Whiting index che durante il mattino risultavano medi e alti per il periodo.
Articolo e foto a cura di Luca Mennella