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Ennesima rasoiata Artica o freddo duraturo?

17 Gennaio 2012, ore 14:35

In questi ultimi giorni a causa  della forte  indeterminazione dei modelli matematici gli animi dei meteo-appassionati  hanno alternato colpi di gioia a forte  malcontento. Oggi attraverso una comparazione delle proiezioni dei principali centri di calcolo cercheremo di capire quando e  con quale  intensità sarà coinvolta  l’Italia e il Mediterraneo durante  il peggioramento del prossimo week end. 

In particolar  modo terremo in considerazione il run 00 di ECMWF , GFS, UKMO e GEM. La situazione  a  96 h appare  ormai ben delineata da quasi tutti i modelli, ciò è particolarmente evidente anche nelle proiezioni Ensemble di GFS che  mostrano un buon grado di predicibilità. Sulle seguenti basi possiamo ritenere che  la situazione  barica mostrata  per  il prossimo week end è abbastanza  sicura. Configurazione  che vede  l’ennesima  colata Artica scivolare velocemente  da Nord a  Sud, con la  formazione di un minimo barico sulle regioni centrali in veloce spostamento sullo Ionio e successivamente  verso l’Egeo.

 

Dal grado di predicibilità mostrato delle Ensemble e dall’allineamento di quasi tutti i modelli (sotto) appaiono improbabili ulteriori Est shift  dell’impianto barico, che nonostante  la velocità dell’avvezione  risulta  ben strutturato sia  in quota (- 30° C)  che  al suolo (-3/-4° C), di conseguenza rispetto a gli ultimi peggioramenti risulterà meno avaro in termini precipitativi e le zone maggiormente interessate saranno le Alpi di confine e  le regioni Centro Meridionali.

Ora andiamo a osservare  cosa ci propongono i modelli matematici (in basso) a 120 h, distanza temporale oltre la quale in queste situazione è meglio non spingersi. ECMWF vede una ripresa di vorticità del vortice Canadese, quindi è bene aspettarsi un aumento di geopotenziali in sede Atlantica con consequenziale successiva  provabile  spinta verso latitudini più basse del nocciolo freddo situato tra Inghilterra  e  Norvegia. UKMO molto simile ma con figure  bariche  più forti e  organizzate e  leggermente  più spostate a  Ovest. GFS invece  anticipa leggermente, inoltre vede il vortice Canadese praticamente  inesistente e l’anticiclone che spancia sull’Europa  provocando consequenzialmente un Est shift della colata Artica con marginale interessamento delle  regioni Adriatiche. GME risultà l’unica voce  fuori dal coro che già dalle 96h propone un impianto barico molto più occidentale con  un maggior e  più duraturo interessamento della penisola.

Effettuando una considerazione  di tipo statistico sui modelli considerati e  gettando un occhiata alle ENS dei vari modelli, la visione più corretta è quella fornita da ECMWF e UKMO che  è anche  quella lascia intuire maggiori provabilità di un secondo passaggio perturbato di origine Artica. A causa dell’alta indeterminazione mostrata dai modelli in questi  ultimi giorni e alle complesse fasi dinamiche  in atto i prossimi aggiornamenti risulteranno particolarmente importanti per definire quale sarà il vero target della seconda colata Artica. Aggiornamenti che saranno sicuramente trattati e approfonditi dalla redazione.

Articolo a cura di Luca Mennella