EFFETTO SERRA. Sul nostro pianeta non c’è cosa più naturale dell’effetto serra. Per molti quest’affermazione può sembrare un’assurdità, ma i più esperti sono a conoscenza che l’effetto serra è un fenomeno del tutto naturale, e che senza di esso la vita sulla terra non sarebbe possibile.
Tra i vari studi sviluppati sull’interazione tra radiazione solare e atmosfera terrestre, si è a conoscenza che l’energia persa dalla Terra per irraggiamento è proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura, come ben descritto dalla legge di Stefan-Boltzmann, e pertanto, risulti essere maggiore di tutta l’energia in arrivo dal Sole. Inoltre non tutta l’energia in entrata è assorbita dalla superficie terrestre, ma parte di questa viene sia riflessa verso lo spazio, sia assorbita dall’atmosfera stessa. Attraverso queste considerazioni è ben evidente che radiazione in entrata e radiazione in uscita non si bilancino tra loro, bensì la Terra disperde più energia di quella che riceve: la temperatura superficiale della Terra tenderebbe a una progressiva diminuzione per trovare un suo equilibrio, portando i suoi abitanti a vivere in perenni condizioni di freddo. Supponendo che tutta l’energia in arrivo dal Sole sia trattenuta e in seguito irraggiata, si otterrebbe una temperatura media superficiale di 5°C. In realtà la temperatura media sulla superficie terrestre, mediata nell’arco temporale di un anno, è di circa 15°C. Allora come avviene questa disparità di temperature di quasi 10°C? Grazie all’intervento dell’effetto serra.
Di tutta l’energia irraggiata dalla superficie terrestre, solo parte di questa viene dispersa nello spazio, mentre la maggior parte è catturata da elementi che possiedono un’elevata capacità di assorbire nelle bande dell’infrarosso: il vapor d’acqua, l’anidride carbonica, l’ozono, il metano, gli ossidi di azoto definiti per l’appunto gas serra. Queste sostanze, una volta assorbita la radiazione all’infrarosso, la rimettono verso il suolo attraverso una controradiazione: è questo fenomeno di controradiazione che permette alla superficie terrestre di riscaldarsi e di raggiungere la sua temperatura media di 15°C. L’atmosfera si comporta perciò come se fosse una serra naturale: l’aria e le sue componenti funzionano appunto come una serra lasciando passare la luce solare e trattenendo la radiazione solare. La superficie terrestre non si riscalda per assorbimento diretto della radiazione solare, bensì attraverso una controradiazione causata dai gas serra.
Ogni strato dell’atmosfera è coinvolto in questo fenomeno, in particolar modo dove è maggiore la presenza di vapor d’acqua. A tal proposito, gli strati più vicini al suolo sono quelli che contribuiscono in maniera maggiore: i primi 100 metri sono responsabili del 73% di contro radiazione, mentre i primi 600 metri rispondono al 90% di radiazione riemessa sulla superficie terrestre .
A questo punto, ci si può chiedere perché l’effetto serra spaventa cosi tanto, e ci riporta al preoccupante Global Warming se
effettivamente è un fenomeno naturale e intrinseco all’atmosfera terrestre? Il problema sussiste sulle quantità e sulle velocità con cui sono immessi i gas serra in atmosfera. L’atmosfera è una sottilissima pellicola che gode di un delicato equilibrio chimico: se questo equilibrio viene turbato attraverso un’eccessiva immissione di una sostanza, il sistema terra-atmosfera non è più in grado di ritrovare un suo equilibrio in tempi rapidi. Le concentrazioni di vapor acqueo in atmosfera, anche se variabili su scale temporali e spaziali, sono mediamente costanti; ma l’introduzione eccessiva di anidride carbonica o di metano, dovuta all’inquinamento e alla forte antropizzazione del sistema, fa si che gli ecosistemi non si adattino a questa nuova condizione, con un conseguente aumento della contro radiazione e un aumento della temperatura media sulla superficie della Terra.
Non è attraverso quest’articolo che si vuole aprire un dibattito sugli scettici dell’effetto serra, o su chi definisce questo come la causa scatenante del catastrofismo globale, ma c’è di fatto che le contrastanti opinioni sull’argomento, non devono sorprendere. Il riscaldamento globale, infatti, non è un problema esclusivamente ambientale, ma coinvolge interessi economici e politici enormi. La nostra società globale è legata e dipende fortemente dai combustibili fossili, ed è per questo che si discute in molte assemblee, tra le varie nazioni, sui programmi energetici del prossimo futuro e su come il riscaldamento globale possa condizionare l’economia globale. In ogni caso, fino a quando ogni nazione baderà a proteggere i propri interessi economici, sarà difficile trovare una soluzione che permetterà al nostro pianeta di “respirare” con il suo naturale equilibrio, e c’è qualcuno che già sta iniziando a valutare che non c’è solo il Global Warming, che presiede le tavole rotonde di molti stati, ma anche un’imminente “guerra dell’acqua”.
A cura di Noemi Visicchio