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Il Buran: il freddo che arriva dalla steppa

1 Febbraio 2012, ore 7:00

È partito il toto-Buran: tutti i telegiornali, i giornali e i siti meteo ne parlano, tutti si chiedono quando arriverà di preciso, quali zone colpirà e soprattutto con quale intensità colpirà. Ma cos’è in realtà questo fenomeno?

riduzione delle visibilità a causa del Buran

Il Buran è un vento molto gelido che si genera nelle lontane steppe russe, dove si manifesta con tutta la sua estrema potenza, con abbondanti nevicate e temperature che raggiungono facilmente i -20°C. Il maggior problema è rappresentato dalla velocità con cui il vento spira (ci riferiamo a raffiche che raggiungono i 100 km/h) che non solo aumenta la sensazione di freddo, ma contribuisce a una diminuzione della visibilità, in quanto il vento solleva e trascina con sé la neve che viene definita polverosa. Il vento di Buran, per come si presenta in queste zone, può essere tranquillamente paragonata alle tempeste di sabbia che si manifestano nei deserti, dato che la dinamica del fenomeno è molto simile.

Alle nostre latitudini questo vento inizia a considerarsi un problema quando, durante la stagione invernale, si spinge oltre la catena montuosa degli Urali e si insidia all’interno dell’Europa. Affinché questo avvenga, si deve sviluppare una particolare configurazione barica detta “ponte di Voejkov”, che prende il nome dallo scienziato russo Aleksandr Ivanovic Voejkov.

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Come si genera questa particolare configurazione barica? Spiegandola in maniera molto semplice, questa figura alto-depressionaria si innesca quando l’Anticiclone delle Azzorre, ne sul movimento verso  nord-est, e quello russo-siberiano, si avvicinano cosi tanto da tangersi nei loro rami più estremi. Questa configurazione favorisce l’arrivo verso le zone dell’Europa centri-orientale di aria siberiana e in alcuni casi estremi di aria proveniente dal Kazakistan che favorisce il crollo della colonnina di mercurio e l’arrivo di ingenti nevicate.

Quanto si può ben immaginare, molti sono i disagi che si possono presentare con l’arrivo di questo fenomeno, non solo per i senzatetto, ma anche per il pericolo che possono comportare le strade ricoperte dal ghiaccio e i disagi che possono coinvolgere tutti i trasporti.



Articolo a cura di Noemi Visicchio