La seguente proiezione del modello GLOBO CNR-ISAC risulta importante vista l’emergenza che molte nazioni stanno affrontando; vediamo se il carattere eccezionale della fase gelida di inizio febbraio avrà una persistenza storica.
La previsione è stata emessa il 3/02/2012, basata sulle condizioni iniziali NOAA/NCEP del 31/01/2012.
Innanzitutto riprendiamo per un attimo la tendenza del mese precedente.
Anche la proiezione di gennaio ha avuto una buona riuscita: nel campo dei geopotenziali, ben viste le anomalie anche se più forti su quasi tutta la Russia e l’estrema Europa settentrionale, ben inquadrato in Europa il blocco in atlantico e l’anomalia negativa nei Balcani.
L’anomalia delle temperature a 850 hPa sono risultate più orientali nella nostra macro-area e meno estese a livello emisferico, errore più grossolano sul nord America.
Ottima la performance delle precipitazioni in ambito mediterraneo.
Adesso analizziamo la tendenza dell’ultimo mese invernale iniziato con gelo e neve di proporzioni storiche in molte aree europee centro-orientali e buona parte della nostra nazione, regioni centrali ed Emilia-Romagna in primis.
Nella prima settimana di febbraio è stata prevista una notevole anomalia di geopotenziale centrata sulla nostra penisola, sede di minimi barici che attraggono aria continentale, e un’anomalia opposta sull’Europa settentrionale con le conseguenze che stiamo vivendo e che potrebbero perdurare ancora per qualche giorno.
In seguito è previsto uno spostamento del centro depressionario verso la penisola iberica con una fase molto anomala di geopotenziale nell’area polare e subpolare. In questa fase le temperature al centro-sud tenderanno al rialzo ma la possibile interazione con aria più fredda preesistente, e quella sedimentata nel continente europeo, potrebbe dare continuità a condizioni invernali. Rischio neve per la Pianura Padana.
Andando avanti con il mese l’area con bassi geopotenziali dovrebbe estendersi sulla gran parte dell’Europa con il rischio di un pattern SCAND- o comunque di correnti nordatlantiche, non particolarmente miti, che dovrebbero puntare verso sudovest apportando maltempo sull’Italia ma associato a un generale addolcimento termico.
Il mese si concluderà con correnti atlantiche forse più intense della media di febbraio.
Gli elementi di incertezza risiedono nella provenienza degli influssi atlantici che se avessero direttrice nordoccidentale potrebbero regalare ancora tanta neve a quote medio-basse altrimenti mitigheranno di molto il clima soprattutto al centro-sud. Il settentrione, e specialmente le aeree immerse nel “cuscino” freddo, con l’instaurasi di uno schema barico più umido ma non eccessivamente mite potrebbe capitalizzare il gelo attuale con importanti precipitazioni a carattere nevoso.
Difatti le precipitazioni non mancheranno: previsti accumuli pluviometrici superiori alla media soprattutto nella prima parte di febbraio al centro-sud.
Un mese probabilmente non stabile, in particolare sul settore centroccidentale europeo, però con tendenza a divenire meno freddo anche se le temperature attuali segneranno profondamente l’andamento termico mensile.
La risposta all’oggetto del titolo è sì, con pochi dubbi, mentre escluderei, anche nel resto d’Europa, una persistenza del gelo di origine siberiana tale da replicare alcuni mesi rimasti nella storia meteorologica.
A cura di Sante Barbano