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Quanto durerà questo freddo Febbraio 2012?

11 Febbraio 2012, ore 18:22

QUESTO FREDDO FEBBRAIO 2012. Una situazione meteorologica del genere non capita tutti gli anni (vedi cosa è accaduto nel Febbraio 1956) e a pieno titolo questo  freddo Febbraio 2012 entra nella storia, non solo per il freddo ma anche per la notevole quantità di accumuli nevosi distribuiti  per quasi tutta l’Italia. Dei resoconti potete trovarli per le Marche qui, per l’Abruzzo qui , per la Puglia qui, per la Campania qui,  per il Molise, per il Lazio e persino per la Capitale (vedi qui). Notevole anche cos’è successo a Venezia, tra laguna ghiacciata e vento imponente, con le temperature estremamente basse su tutto il Nord (vedi qui)da oramai tanti giorni. 

La neve a Roma è di per sé già un evento ma questo non vuol dire che tutto quello che è accaduto altrove non sia rilevante (anzi, più metri di neve saranno statisticamente e a livello sociale più importanti) bensì che il freddo è stato così forte da vincere la resistenza dell’isola di calore romana con accumuli decisamente alti. Per di più per due eventi di seguito dinamicamente molto simili (3-4 e 10-11 Febbraio).

La proiezione per il mese di Febbraio è stata abbastanza fedele, sebbene sia stata emessa oramai a irruzione quasi certa (particolarmente precisa è stata la previsione della forte anomalia positiva di accumuli):

…Andando avanti con il mese l’area con bassi geopotenziali dovrebbe estendersi sulla gran parte dell’Europa con il rischio di un pattern SCAND- o comunque di correnti nordatlantiche, non particolarmente miti, che dovrebbero puntare verso sudovest apportando maltempo sull’Italia ma associato a un generale addolcimento termico…

 Questo è quanto si leggeva nella tendenza dell’ultima decade di Febbraio. Quanto durerà questo freddo?
Previsione Indice AO per la seconda decade di Febbraio 2012

Previsione Indice AO per la seconda decade di Febbraio 2012

 Ci sono buone notizie per quanto riguarda le temperature. Il regime di AO negativa potrebbe prendersi una decisa pausa, come mostrato dall’immagine a sinistra. Non solo: un’ampia oscillazione positiva permetterebbe il restaurarsi del flusso zonale negli scenari atlantici, con conseguente arrivo di aria più mite dall’oceano che fino al prossimo week end metterà in atto un riscaldamento rilevante. Tuttavia, vi è la forte possibilità che la saccatura che si estende sull’Est Europeo continui a far defluire aria fredda sui Balcani e pertanto tra il 17 e il 18 Febbraio, nel bel mentre del rialzo termico, ci sarà una brusca momentanea diminuzione delle temperature sull’Adriatico centro meridionale (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata). Inoltre, nella nuova settimana entrante il maltempo andrà via via scemando e trasferendosi verso il Sud Italia, mantenendo le nevicate a quote collinari alte e montuose e con un buon miglioramento generale nel week end (salvo locali fenomeni).

Maltempo durante la terza decade di Febbraio

Il flusso zonale in arrivo è causato, però,  non da un rinforzo della struttura atlantica dell’alta pressione bensì dal rinforzo del vortice polare in sede groenlandese che riuscirà a schiacciare l’alta pressione in blocking verso latitudini inferiori per arrivare nei pressi dell’Islanda. Tutto ciò causa una blanda presenza dell’alta pressione sull’Europa occidentale, la quale verrà lasciata in balia di una perturbazione atlantica verso il 22-25 Febbraio, la cui direttrice dell’entrata del nucleo instabile e umido sarà molto probabilmente da Nord Nord-Ovest. Non c’è da meravigliarsi, dato che le ultime due perturbazioni hanno avuto in successione prima un’entrata Est / Nord Est e successivamente Nord Est / Nord Nord Est. La prossima (che lambirà soltanto l’Italia, come già detto) sarà prevalentemente da Nord e tutto ciò chiude quindi il “cerchio” sulla regolarità dell’entrata di questo ciclo di perturbazioni (ovvero direttrici in entrata in senso antiorario).
Molto probabilmente il Nord Italia conserverà il cuscinetto freddo nei bassi strati e questo causerà un forte evento nevoso per la Pianura Padana nell’ultima decade del mese. Di conseguenza assisteremo a un momentaneo rialzo termico questa settimana per poi ritornare al freddo, con gelo più propriamente al Nord. D’altronde anche il 1956 ebbe tre eventi successivi.
Dire quando finirà il ciclo freddo è abbastanza arduo, anche perché è estremamente soggettivo (climaticamente parlando). Tuttavia una probabile tendenza è il ritorno alla positività duratura dell’indice AO verso la metà del mese di Marzo parallelamente una maggiore stabilità delle fluttuazioni dell’indice NAO. Questo vorrebbe significare che fino alla metà di Marzo si potrebbe assistere a continue incursioni instabili atlantiche di cui alcune molto fredde (in tutto quattro-cinque dalla terza decade di Febbraio) prima di ritrovarsi in situazioni di alta pressione duratura. Tutto ciò molto probabilmente a causa della preferenza delle onde planetarie nella circolazione generale alle medie latitudini.
Primavera in ritardo? Vedremo fra una decina di giorni se la “larga” tendenza verrà confermata.
A cura di Giancarlo Modugno