In questo articolo vengono analizzati i dati di 19 stazioni di misura delle temperatura della bassa atmosfera ubicate in Asia. La fonte dei dati è il Goddard Institute for Space Studies della Nasa (www.giss.nasa.gov) e le stazioni considerate sono solamente quelle che hanno iniziato a registrare i dati nel quinquennio 1881-85, sono tuttora in funzione e mostrano interruzioni continuative non superiori a 20 anni.
Ubicazione delle stazioni e periodo di misurazione
E’ innanzitutto da evidenziate che la maggioranza delle stazioni considerate registra i dati dal 1881 (63,2%) e che il 57% delle stesse è ubicato in grandi centri urbani (popolazione superiore a 300.000 di abitanti). E’ evidente, pertanto, che una non corretta valutazione dell’effetto “isola di calore urbana” inficerebbe in maniera irreparabile le analisi e le conclusioni del presente articolo.
Il posizionamento percentile delle temperature del 2011
Un primo parametro considerato è il posizionamento percentile della temperatura del 2011 nella serie temporale della stazione: un aspetto sicuramente importante è che il 10% delle stazioni è posizionato al di sotto del 5° percentile e che in un altro 10% dei casi si è al di sopra del 51° percentile, evidenziando che in queste stazioni la temperatura del 2011 si posiziona molto in basso nella classifica termometrica dell’intera serie di misurazione. E’ importante inoltre rilevare che la maggior parte delle stazioni (47%) è ubicata tra il 31° ed il 50° percentile.
Il confronto con il 2010
Mediamente, passando dal 2010 al 2011, si è registrata una sostanziale stabilità (+0,07 °C) con il 58% dei casi in cui si è registrata una diminuzione inferiore a -0,30 °C e nel 21% delle stazioni è stato rilevato un aumento superiore a +0.30 °C. Gli estremi sono rappresentati dall’aumento di 3,32 °C (Turuhansk, Russia) e dalla diminuzione di -1,29 °C (Indore, India).
Il confronto con la media dell’intero periodo di misura
Nell’ 84% dei casi la temperatura del 2011 è risultata in aumento rispetto alle medie dell’intero periodo di misura e l’aumento medio è risultato pari a +0,79 °C; in nessun caso sono state registrate diminuzioni inferiori a -0,30 °C. Gli estremi sono rappresentati dall’aumento di 2,54 °C (Salehard, Russia) e dalla diminuzione di -0,14 °C (Akola, India).
Il confronto con l’ultima media trentennale
Rispetto invece all’ultima media trentennale (1982-2011), la temperatura del 2011 è risultata stabile nella maggior parte delle stazioni (32,3%), con una variazione media pari a +0,15 °C. Gli estremi sono ancora una volta rappresentanti dall’aumento pari a +1,76 °C (Salehard, Russia) e dalla diminuzione di -0,54 °C (Akola, India).
Differenza con i valori massimi e minimi
La temperatura del 2011 è stata posta a confronto anche con i valori estremi registrati in ogni stazione. Rispetto al valore massimo, si è registrato uno scostamento medio pari a -1,12 °C con gli estremi di -0,60 °C (Tokyo, Giappone) e -1,95 °C (Tobol’sk, Russia); rispetto al valore minimo, invece, lo scostamento medio è stato pari a +2,94 °C con gli estremi di +7,17 °C (Salehard, Russia) e +1,35 °C (Madras, India). Da questo parametro si evince come la temperatura del 2011 si sia posizionata, mediamente, molto più vicino all’estremo superiore della serie.
I confronti tra le medie
Il confronto delle ultime due medie trentennali (1981-2010 e 1982-2011) mostra una tendenza all’aumento nella maggior parte delle stazioni (79%) con una media pari a +0,01 °C, così come il confronto tra la media generale al 2011 e quella al 2010 con incrementi nell’89% dei casi con un incremento medio pari sempre a +0,01 °C.
Conclusioni
In Asia il 2011 è risultato un anno particolarmente caldo ed in linea con quanto rilevato per l’annualità 2010: rispetto all’ultima media trentennale l’aumento medio è stato pari 0,15 °C, mentre ben più consistente è la differenza rispetto alla media dell’intero periodo di misura (+0,79 °C). Nel 10% dei casi la temperatura del 2011 si posiziona al di sotto il 5° percentile dell’intera serie termometrica.
Riccardo Viselli, Direttore scientifico CRC