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Il 2011 a livello mondiale: con poche eccezioni un anno caldo

27 Marzo 2012, ore 9:49

Posizionamento percentile della temperatura del 2011

In questo articolo vengono analizzati i dati di 104 stazioni di misura delle temperatura della bassa atmosfera ubicate in America settentrionale, Europa, Asia, Africa ed Oceania. La fonte dei dati è il Goddard Institute for Space Studies della Nasa (www.giss.nasa.gov) e le stazioni considerate sono solamente quelle che hanno iniziato a registrare i dati nel quinquennio 1881-85, sono tuttora in funzione e mostrano interruzione continuative non superiori a 20 anni.

Ubicazione delle stazioni e periodo di misurazione

E’ innanzitutto da evidenziate che gran parte delle stazioni considerate registra i dati dal 1881 (89,4%), che la quasi totalità è ubicata nell’emisfero boreale (98,1%) e che il 60% delle stesse è ubicato in grandi centri urbani (popolazione superiore a 300.000 di abitanti). E’ evidente, pertanto, che una non corretta valutazione dell’effetto “isola di calore urbana” inficerebbe in maniera irreparabile le analisi e le conclusioni del presente articolo.

Il posizionamento percentile delle temperature del 2011

Un primo parametro considerato è il posizionamento percentile della temperatura del 2011 nella serie temporale della stazione: un aspetto sicuramente importante è che solo l’11,5% delle stazioni è posizionato al di sotto del 5° percentile e che nel 9,6% dei casi si è al di sopra del 51° percentile, evidenziando che in queste stazioni la temperatura del 2011 si posiziona molto in basso nella classifica termometrica dell’intera serie di misurazione. E’ importante inoltre rilevare che la maggior parte delle stazioni (54,8%) è ubicata tra il 31° ed il 51° percentile.

Il confronto con il 2010

Mediamente, passando dal 2010 al 2011, si è registrata una sostanziale stabilità (+0,01 °C) con il 37,5% dei casi in cui si è registrata una diminuzione inferiore a -0,30 °C ed il 29,8% in cui è stato rilevato un aumento superiore a +0.30 °C. Gli estremi sono rappresentati dall’aumento di 3,32 °C (Turuhansk, Russia – Asia) e dalla diminuzione di -3,58 °C (Godthab, Groenlandia – America settentrionale).

Il confronto con la media dell’intero periodo di misura

Nel 76,9% dei casi la temperatura del 2011 è risultata superiore rispetto alle medie dell’intero periodo di misura e la differenza media è risultata pari a +0,67 °C: entrambi questi valori lasciano pochi dubbi circa le elevate temperature mondiali del 2011. Gli estremi sono rappresentati dalla differenza di +2,54 °C (Salehard, Russia – Asia) e -0,42 °C (Huron, South Dakota – America settentrionale).

Il confronto con l’ultima media trentennale

Rispetto invece all’ultima media trentennale (1982-2011), la temperatura del 2011 è risultata confrontabile nella maggior parte delle stazioni (52,9%) e superiore nel 30,8% con una differenza media pari a +0,13 °C. Entrambi questi valori testimoniano una conformità delle temperature dell’anno 2011 all’ultima media trentennale rilevata. Gli estremi sono rappresentanti dalla differenza pari a +1,76 °C (Salehard, Russia – Asia) e -1,12 °C (Bismarck, North Dakota – America settentrionale).

Si noterà, rispetto all’anno 2010, alla media dell’intero periodo di misura ed all’ultima media trentennale, le maggiori differenze positivi sono sempre registrate in Asia e quelle negative sempre in America settentrionale.

Differenza con i valori massimi e minimi

La temperatura del 2011 è stata posta a confronto anche con i valori estremi registrati in ogni stazione. Rispetto al valore massimo, si è registrato uno scostamento medio pari a -1,29 °C con gli estremi di 0,00 °C (Bodo, Norvegia – Europa) e -3,58 °C (Godthab, Groenlandia – America settentrionale); rispetto al valore minimo, invece, lo scostamento medio è stato pari a +2,67 °C con gli estremi di +7,17 °C (Salehard, Russia – Asia) e +0,87 °C (Dublino, Irlanda – Europa). Da questo parametro si evince come la temperatura del 2011 si sia posizionata, mediamente, molto più vicino all’estremo superiore della serie, testimoniando ancora una volta come si sia trattato di un anno caldo. Emerge ancora una volta che gli estremi del freddo sono stati rilevati in America settentrionale e quelli del caldo in Asia.

 I confronti tra le ultime due medie trentennali e generali

Il confronto delle ultime due medie trentennali (1981-2010 e 1982-2011) e delle ultime due medie generali (1881-2010 e 1881-2011) mostra che, in entrambi i casi, la maggior parte delle stazioni ha registrato un incremento (rispettivamente il 68% ed il 91%). In tutti e due i confronti, inoltre, la differenza media è stata pari a +0,01 °C.

Conclusioni

Il 2011 a livello mondiale è sicuramente stato un anno caldo. Infatti, la differenza rispetto alla media dell’intero periodo di misura è stata molto alta e pari +0,67 °C con il 76,9% delle stazioni che ha registrato differenze positive. Rispetto alla temperatura del 2010 ed all’ultima media trentennale, invece, la temperatura del 2011 è risultata sostanzialmente confrontabile, con un incremento rispettivamente di +0,01 °C e +0,13 °C. Gli aumenti termici maggiori, infine, sono stati registrati in Asia mentre in America settentrionale si è rilevata una sostanziale stabilità.

Riccardo Viselli, Direttore scientifico CRC (www.climatologia.eu)