
Variazione temperatura stazione unica virtuale. In rosso le T annuali, in blu la media mobile trentennale ed in verde la retta di interpolazione lineare (con formula)
In questo secondo articolo dedicato all’intero Pianeta, considerando lo stesso campione del primo (104 stazioni di misura delle temperatura della bassa atmosfera ubicate in America settentrionale, Europa, Asia, Africa ed Oceania, fonte dei dati è il Goddard Institute for Space Studies della Nasa – www.giss.nasa.gov– e le stazioni considerate sono solamente quelle che hanno iniziato a registrare i dati nel quinquennio 1881-85, sono tuttora in funzione e mostrano interruzione continuative non superiori a 20 anni), vengono analizzate le variazioni di temperature registrate nel periodo 1881-20
11. Convenzionalmente, si considereranno in aumento le temperature delle stazioni in cui le variazioni saranno state superiori a 0,30 °C, in diminuzione le temperature delle stazioni in cui le variazioni saranno state inferiori a -0,30 °C e invariate le temperature in tutti gli altri casi.
I metodi di calcolo utilizzati
Per quantificare le variazioni delle temperature sono stati utilizzati tre metodi: variazione della media mobile trentennale, variazione della retta di interpolazione lineare e variazione della stazione unica virtuale risultante dalla media, anno per anno, dei dati delle 104 stazioni. E’ bene evidenziare che il primo metodo, solitamente, restituisce variazioni più contenute rispetto al secondo in quanto la retta di interpolazione lineare può essere condizionata da valori anomali registrati per brevi periodi che invece sono più facilmente mitigati dal calcolo della media mobile trentennale. E’ anche da evidenziare che il terzo metodo mostra diverse approssimazioni dovute al fatto che negli anni in cui non sono stati registrati i dati è stata considerata la media della stazione.
I decenni più caldi e più freddi
Il decennio nel quale si sono concentrate le temperature massime è inequivocabilmente il 2000-09 con il 45% dei record termici: questo dato merita una certa considerazione in ragione del fatto che quasi una stazione su due ha fatto registrare il record positivo della serie negli ultimi anni. La concentrazione degli anni più freddi si è distribuita nettamente nei primi decenni di misurazione (1981-89 con il 27% delle stazioni e 1890-99 con il 19%), anche se non è trascurabile il 14% registrato dal periodo 1940-49. Si evince, da questo primo parametro considerato, che i record termici negativi sono stati registrati all’inizio del periodo di misura considerato, mentre i record positivi nella parte terminale della serie temporale considerata.
Gli anni più caldi e più freddi
L’anno più caldi, in accordo con il precedente paragrafo, è risultato nettamente il 2007, con il 28% delle stazioni che hanno fatto registrare il record positivo in questa annualità; il 2011, di contro, con il 2% dei record positivi è risultato assolutamente nella media. L’anno con più record negativi, invece, è risultato il 1885 (in accordo con quanto descritto nel precedente paragrafo) con il 10% delle stazioni che hanno fatto registrare il minimo termico in questa annualità. In nessun caso, è stato registrato il record termico negativo nel periodo che va dal 1988 al 2011.
La variazione della temperatura con il metodo della interpolazione lineare
Nell’88,5% delle stazioni è stato registrato un aumento nel periodo 1881-2011, una percentuale che oggettivamente lascia pochi dubbi circa una tendenza al riscaldamento globale, confermato dal fatto che solo in 1 stazione è stata registrata una diminuzione. L’incremento termico medio è stato notevole e pari a 1,06 °C con gli estremi rappresentati dalle stazioni di Enisejsk, Russia – Asia (+2,32 °C) e di Mazatlan, Messico – America settentrionale (-0,33 °C).
La variazione della temperatura con il metodo della media mobile trentennale
Anche il calcolo con questo metodo conferma quanto evidenziato nel precedente paragrafo: nel 91,3% delle stazioni è stato rilevato un aumento ed in nessun caso una diminuzione. L’incremento termico medio è stato pari a 0,93 °C e gli estremi sono stati registrati sempre a Enisejsk, Russia – Asia (+2,06 °C) e a Mazatlan, Messico– America settentrionale (-0,21 °C).
La variazione della temperatura con il metodo della stazione virtuale unica
Anche il calcolo con questo metodo conferma quanto sopra evidenziato: la variazione della media mobile trentennale della stazione unica è stata pari a +0,91 °C e la variazione della retta di interpolazione lineare è stata pari a +1,03 °C. Questo metodo evidenzia inoltre che, dopo la diminuzione continua registrata nel quadriennio 2007-2010, nel 2011 si è avuta una leggerissima ripresa delle temperature. Nei prossimi anni sarà interessante verificare se la tendenza mostrata dal 2007 ed interrotta solo dal 2011 verrà confermata.
La tendenza rispetto al periodo 1881-2010
Nel periodo 1881-2010 la variazione è stata pari a 1,04 °C (metodo della interpolazione lineare) e 0,91 °C (metodo della media mobile trentennale): ne consegue che nel periodo 1881-2011 si è registrato un ulteriore incremento di 0,02 °C rispetto al periodo 1881-2010.
Conclusioni
Nel periodo 1881-2011 si registra una chiara tendenza al riscaldamento con valori inequivocabili e prossimi ad 1 °C. Nella quasi totalità delle stazioni è stata registrata una temperatura in aumento e tale tendenza, già rilevata per il periodo 1881-2010, mostra per il periodo 1881-2011 chiare conferme.
Riccardo Viselli, Direttore scientifico CRC (www.climatologia.eu)