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Variabilità climatica delle stagioni di transizione in Italia (I parte)

16 Aprile 2012, ore 5:00
Geopotenziali a 500hPa nell'aprile '97 e '73. Fonte ESRL-NOAA.

In alcuni periodi dell’anno, la variabilità del tempo è altamente predicibile – In meteorologia esistono fenomeni che tendono a ricorrere periodicamente, con sufficiente frequenza e con caratteristiche simili su tempi abbastanza lunghi.
Difatti nella culturale popolare sono presenti proverbi e modi di dire, come la Candelora o l’estate di San Martino, che si inseriscono nella variabilità meteorologica delle stagioni di transizione in Italia.

Uno studio pubblicato sulla rivista meteorologica dell’Aeronautica militare ha analizzato le ricorrenze statistiche di alcuni eventi osservati in Italia, fornendone una interpretazione e giustificazione sinottica. Si è dedotto che:
– la variabilità climatica sembra diminuire da aprile-maggio a ottobre-novembre;
– in accordo con il punto precedente, si denota una maggiore variabilità climatica nei mesi invernali.
In quasi tutte le stazioni (Piacenza, Verona, Cagliari, Ciampino, Trapani e Brindisi), si sono riscontrate evidenti oscillazioni in corrispondenza dei mesi di aprile, agosto e ottobre-novembre. Tali oscillazioni, presenti nelle stagioni di transizione ed in agosto, sono legate a ricorrenti configurazioni sinottiche (dunque altamente predicibili) determinate dal naturale riequilibrio energetico dell’atmosfera.

Aprile, variabilità “assicurata” – Il segnale più intenso e maggiormente evidente a tutte le latitudini è quello del mese di aprile.
Il fenomeno è attribuibile all’aumento della radiazione solare incidente alle nostre latitudini a partire dall’equinozio di primavera, che fa aumentare la temperatura dell’aria. Poiché laddove c’è più calore, c’è anche più energia, il naturale processo di riequilibrio energetico del pianeta, che si attua mediante il rimescolamento delle masse d’aria, fa seguire, ad un aumento della temperature, delle irruzioni di aria fredda proveniente da latitudini più elevate. Significa che in tale periodo dell’anno, alcune perturbazioni vengono puntualmente ad interessare la nostra penisola provocando un sensibile abbassamento delle temperature. L’analisi del geopotenziale medio di aprile per gli anni maggiormente significativi, mostra la prevalente presenza di configurazioni di blocco che fanno confluire sulle nostre regioni dell’aria atlantica più fresca. Considerando, invece, la configurazione climatologica media di aprile, dal 1957 al 1997, si osserva una depressione dalle caratteristiche maggiormente smussate.
L’oscillazione di aprile si esaurisce in genere entro la prima metà del mese; avendo una durata media di 20 giorni, ne segue che il fenomeno si esaurisce in un mese a partire dall’equinozio di primavera.
Si noti come la finestra temporale di un mese necessaria per l’assestamento atmosferico abbia la stessa ampiezza del ritardo con cui le temperature reagiscono alla variazione della radiazione incidente, ritardo dovuto all’inerzia atmosferica. È noto infatti che vi sia un ritardo dell’andamento delle temperature rispetto all’inizio delle stagioni astronomiche: tale ritardo in Italia è stato stimato essere mediamente pari ad un mese.

Geopotenziali a 500hPa nell'aprile '97 e '73.  Fonte ESRL-NOAA.

Geopotenziali a 500hPa nell'aprile '97 e '73. Fonte ESRL-NOAA.

L’aumento delle precipitazioni, non un caso isolato – L’abbassamento della temperatura e la configurazione ciclonica che puntualmente la determina, sono accompagnate da fenomeni meteorici ad esse legate. Le precipitazioni cumulate sono strettamente correlate con la latitudine. Inoltre si osserva che in aprile, nonostante l’aumento delle precipitazioni, quelle estreme (oltre 50mm) risultino rare ciò sta a significare che le precipitazioni non sono dovute a fenomeni abbondanti e isolati nel tempo, ma ad un fenomeno continuativo che si presenta con regolarità negli anni.

In conclusione possiamo affermare che l’estrema variabilità del tempo, attribuita al periodo che va da fine marzo alla prima metà di aprile, risulta essere altamente predicibile e attribuibile alla normale redistribuzione del budget energetico terrestre.

Nella seconda parte parleremo di agosto e novembre..

A cura di Sante Barbano