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Incrementi termici: le aree circumpolari mostrano le maggiori sofferenze

19 Aprile 2012, ore 10:38

In questo articolo vengono analizzati i dati di 104 stazioni di misura delle temperatura della bassa atmosfera ubicate in Europa, America settentrionale, Asia, Africa ed Oceania e suddivise per fasce di latitudine. La fonte dei dati è il Goddard Institute for Space Studies della Nasa (www.giss.nasa.gov) e le stazioni considerate sono solamente quelle che hanno iniziato a registrare i dati nel quinquennio 1881-85, sono tuttora in funzione e mostrano interruzione continuative non superiori a 20 anni. Le fasce di latitudine considerate sono 11 e sono costituite come in tabella 1

Tabella 1 – Fasce di latitudine considerate e relativa popolazione

Numero   fascia

Intervallo   di latitudine

Numero   stazioni

I

Tra   -20,0° e +20,0°

2

II

Tra -25,0° e -20,0°   e tra 20,0° e 25,0°

6

III

Tra   -30,0° e -25,0° e tra 25,0° e 30,0°

3

IV

Tra -35,0° e -30,0°   e tra 30,0° e 35,0°

13

V

Tra   35,0° e 40,0°

15

VI

Tra 40,0° e 45,0°

15

VII

Tra   45,0° e 50,0°

20

VIII

Tra 50,0° e 55,0°

14

IX

Tra   55,0° e 60,0°

7

X

Tra 60,0° e 65,0°

4

XI

Tra   65,0° e 70,0°

5

La temperatura del 2011

Come era ovvio attendersi, all’aumentare della latitudine diminuisce sia la media generale 1881-2011 che il valore registrato nel 2011. Meno ovvio è invece l’andamento della differenza tra questi due valori: si registra, infatti, una evidente correlazione positiva il che sta a rappresentare che all’aumentare della latitudine aumenta lo scarto tra la temperatura registrata nel 2011 e la media 1881-2011. In altri termini, le stazioni ubicate a cavallo dell’equatore mostrano una “sofferenza” meno accentuata rispetto a quelle posizionate alle alte latitudini.

Discorso analogo va fatto considerando, in luogo della media totale, l’ultima media trentennale: le differenze tra le temperature del 2011 e le ultime medie trentennali sono maggiormente accentuate alle alte latitudini. Alle stesse conclusioni, inotre, si giunge  confrontando le temperature del 2011 e del 2010. 

Variazioni delle temperature nel periodo 1881 – 2011

I maggiori incrementi termici sono stati registrati alle basse latitudini, mentre le variazioni più contenute nella fascia compresa tra le latitudini 36° e 40° N. Nella precedente analisi, relativa al periodo 1881 – 2010, la correlazione tra variazioni termiche e latitudine era più netta e mostrava una chiara maggiore sofferenza della aree circumpolari rispetto a quelle equatoriali. Con i dati dell’anno 2011, viene confermato il primato delle aree poste ad alte latitudini, condiviso però con quelle ubicate a cavallo dell’equatore.

Conclusioni

La temperatura del 2011, confrontata con le medie dell’intero periodo di misura e con le ultime medie trentennali, mostra incrementi maggiori con l’aumentare della latitudine. La variazione delle temperature nel periodo 1881-2011 mostra valori minimi nella fascia compresa tra le latitudini di 36° e 40° N e valori massimi sia alle alte che alle basse latitudini.

Riccardo Viselli, Direttore scientifico CRC (www.climatologia.eu)