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Alberto, prima tempesta tropicale

21 Maggio 2012, ore 4:00

Tempesta tropicale Alberto – La prima tempesta tropicale della stagione 2012 degli uragani dell’Atlantico ha preso forma al largo della costa del sud Carolina.
Un’area di bassa pressione centrata circa 110 km a sudest di Charleston è evoluta, sabato pomeriggio, in tempesta tropicale, chiamata Alberto, secondo il Centro Uragani di AccuWeather.com.
Alberto è una tempesta tropicale di debole intensità come si evince dai venti massimi vicino a 80 km/h.
Sabato la tempesta Alberto è nata come un’area di bassa pressione non-tropicale, ma rapidamente ha acquisito caratteristiche tropicali grazie alle acque calde dell’Atlantico sudoccidentale.

La traiettoria prevista della tempesta tropicale Alberto.

La traiettoria prevista della tempesta tropicale Alberto.

Alberto non diventerà uragano – Alberto dovrebbe continuare la sua corsa a largo della costa del sud Carolina prima di spostarsi verso nordest nelle acque aperte dell’Atlantico all’inizio del prossimo settimana, sfiorando gli Outer Banks del North Carolina.
Durante questo periodo tenderà leggermente a rinforzarsi ma non potrà mai avvicinarsi o raggiungere lo status di uragano.
La traiettoria di Alberto mette a rischio di inondazioni, piogge e raffiche di vento le coste del Nord Carolina. Il suo sviluppo è la prova che la formazione di tempeste tropicali e uragani non è confinata alle date della stagione degli uragani atlantici, che va ufficialmente dal 1 giugno al 30 novembre. L’ultima depressione tropicale a formarsi prima stagione degli uragani si creò a fine maggio 2009.
Addirittura Ana diventò una tempesta tropicale durante le ore serali del 20 aprile 2003, mentre Andrea ha preso forma durante la seconda settimana di maggio 2007, ma non divenne mai pienamente tropicale.

Stagione degli uragani nella media – AccuWeather prevede una stagione degli uragani atlantici nella norma, quindi meno intensa dello scorso anno: una dozzina di tempeste tropicali con 2 uragani intensi. L’ente, nel bollettino ufficiale di previsione, aveva avvertito che tempeste tropicali “home-grown“, i sistemi che si sviluppano nei pressi della costa degli Stati Uniti, erano una possibilità, come puntualmente accaduto.

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A cura di Sante Barbano