Il concetto di Spazio nella previsione del tempo

by Giancarlo Modugno
19 Agosto 2012 - 17:11
Nuvola di fantozzi

Continua il nostro percorso a puntate su come leggere le previsioni del tempo. In questo articolo trattiamo il concetto di “spazio meteorologico”.

Il primo capitolo è disponibile al seguente link (“La previsione del tempo: cos’è? Guida alla lettura meteorologica“). Abbiamo cercato di spiegare in cosa consiste a livello teorico elaborare una previsione del tempo e ci siamo allacciati al concetto di spazio e tempo, essenziali in fisica e quindi anche nella meteorologia e fisica dell’atmosfera. Vediamo cosa

Lo spazio meteorologico

Sembrerà banale ma la buona riuscita di una previsione nonché la giusta via per valutarla dipendono da cosa intendiamo per spazio e tempo. Ci potremmo chiedere, per esempio, “che tempo farà a Roma” ma la città in questione ha una superficie di 1285 km quadrati circa, un’area abbastanza sensibile alla variazione spaziale meteorologica nello stesso istante: infatti, con un modello a 12 km di risoluzione ci vorrebbero quasi 9 box  per poterla ricoprire tutta e quindi sarebbe più corretto chiedersi “che tempo farà nella zona X di Roma” oppure dovremmo dare una descrizione media in base a ciò che avviene nei 9 box.

Ancora una volta potremmo chiederci “che tempo farà nel Lazio“, la cui superficie è di ben 17 mila km quad. circa e a prescindere dalla risoluzione del modello dovremmo poter riassumere con una frase secca lo stato medio meteorologico per l’istante o periodo desiderato, magari considerando solo le aree che riteniamo più sensibili in base a chi ci richiede la previsione.

In questi due esempio, non completamente esaustivi, abbiamo visto che vi sono diverse dipendenze:

  • la scelta del luogo geografico;
  • la tipologia del modello utilizzato per la previsione;
  • un filtraggio automatico delle zone interne al luogo geografico in base all’utilizzo della previsione.
Quest’ultimo punto è molto importante: in una giornata in cui è bel tempo in tutta una regione ma piove solo sui rilievi esprimersi con “si prevede bel tempo a oltranza su tutta la regione” sarà favorevole a chi sarà in città o in viaggio ma sfavorevole a chi farà una scampagnata in montagna.
Lo spazio su cui si distribuisce Roma

Lo spazio su cui si distribuisce Roma.Quante icone meteo potremmo mettere?

Lettura della previsione: come interpretare l’informazione in base allo spazio?

Ora guardiamo da un altro lato l’informazione meteorologica: siamo i fruitori del servizio e ci viene detto che (mediamente) a Roma sarà bello o poco nuvoloso. L’informazione fondamentale è che non ci saranno precipitazioni e che sarà sereno ma potremmo trovare in uno dei 9 box qualche nube che oscurerà il cielo (anche qui l’utilizzo personale è fondamentale, se abbiamo bisogno del “sole” in quella giornata avremo bisogno di più dettagli), oppure che effettivamente il cielo sarà tappezzato di nubi occasionali. Lo stesso valore dovrà essere associato per un’icona descrittiva di quello stato (un sole con una piccola nube vicina).

Cosa succede se la città è piccola o se il luogo è troppo grande?

Ma se la città è molto più piccola l’interpretazione cambia, nonostante si stia utilizzando un modello uguale: se la città presenta 144 km/quad (12 km di lato del box), allora semplicemente ci sarà il sole e qualche nube ogni tanto ma così abbiamo tolto l’indeterminazione di prima (o sereno con qualche nube da qualche parte o poco nuvoloso dappertutto).
Previsione meteo sul Lazio. Ogni icona è rappresentativa di un'area con raggio di circa 20-40 km da essa

Previsione meteo sul Lazio. Ogni icona è rappresentativa di un’area con raggio di circa 20-40 km da essa

Se proiettiamo la cosa all’intera regione e diciamo “nel Lazio sarà bello o poco nuvoloso” aggiungiamo una terza indeterminazione e volendo anche molte altre: può essere completamente sereno in molte zone e con poche o molte nubi nelle rimanenti zone; può essere omogeneamente poco nuvoloso; può essere alternativamente sereno e poco nuvoloso; ecc ecc.

Abbiamo fatto solo l’esempio per il “sereno o poco nuvoloso” ma la cosa è estendibile a tutti i possibili stati con cui può presentarsi la situazione meteorologica (pioggia, variabile pioggia debole, temporale, ecc). Da qui, quindi, nasce l’esigenza di presentare una maggiore dose di informazioni in base a tutti i microsettori presenti e naturalmente allo scopo della previsione. Il problema naturalmente nasce quando si vuole effettuare una previsione il più generale possibile e lì la carenza di precisione purtroppo è un’esigenza pratica più che una difficoltà operativa.
Nuvola di fantozzi

Nuvola di fantozzi

L’interpolazione dello stato del tempo

Un altro modo di interpretare lo stato in un punto, avendo a disposizione anche i punti accanto è di interpolare l’informazione nei punti intermedi; per esempio abbiamo una previsione grafica con un sole su Roma, un sole ad Avezzano e un “molto nuvoloso” a Tivoli: in questo caso potremmo pensare che mano a mano che ci si avvicina da Roma o Rieti a Tivoli la nuvolosità vada gradualmente aumentando. Tuttavia, questo non significa che non possa esserci una “nuvola di Fantozzi” su Tivoli!
La morale: affidarsi alle varie possibilità meteorologiche
La morale è che in mancanza di una descrizione affidabile sulla colonna atmosferica in un dato luogo è meglio affidarsi al range di possibilità che possono presentarsi a seconda dello stato meteorologico presentato. Questo non significa affatto che lo stato atmosferico sia non identificabile alla perfezione: il modello, difatti, calcola punto per punto (box per box nella realtà) ciò che potrebbe attenderci ma nel passaggio al livello grafico / testuale l’informazione numerica ha le necessità di essere presentata diversamente e va interpretata nella maniera corretta. Certo è che sarebbe più “facile” (paradossalmente) presentare tutti i numeri calcolati dal modello ma chi guarderebbe una previsione del tipo:
Su Roma percentuale di probabilità nuvolosa al 67%, precipitazioni di 3.5 mm +/- 1 mm, temperatura 25°C +/-0.5°C, ventilazione W-E a 5 m/s, ventilazione N-S a -4 m/s, velocità verticali 0.03 m/s, CAPE 500 J/kg, ecc ecc ecc…
Nel prossimo articolo parleremo del tempo, il quale sarà strettamente intrecciato anche con lo spazio.
A cura del Dr. Giancarlo Modugno