Valanga Himalaya – Autentica strage in Nepal a seguito di una valanga. 13 morti tra cui anche un italiano.
Valanga Himalaya – Tragico evento sul Monte Manaslu, l’ottava vetta più alta del mondo con i suoi 8163 m di altezza situata nella catena montuosa dell’Himalaya, in Nepal. Una valanga ha travolto 35 alpinisti verso i 7000 metri s.l.m e purtoppo 13 persone, stando a quanto riferito da fonti diplomatiche italiane, hanno perso la vita. Tra le vittime è compreso un’alpinista italiano, Alberto Magliano di 67 anni.
I dispersi sono ancora 7, quindi è probabile che il numero delle vittime possa tragicamente crescere ancora. Nella spedizione erano coinvolti altri 2 italiani, Silvio Mondinelli e Cristian Gobbi, che sono sopravvissuti e hanno spiegato la dinamica del drammatico evento.
Secondo Silvio Mondinelli la valanga è stata provocata dal crollo di un seracco ed è finita sulle tende del campo 3 del Manaslu, a circa 7 mila metri di quota. E’ avvenuto prima dell’alba, quando gli alpinisti si trovavano ancora dentro le tende. La massa di neve ha trascinato a valle tutto il campo. Mondinelli e Cristian Gobbi si trovavano nella stessa tenda ed entrambi sono stati trascinati dalla valanga per circa 300 metri lungo il versante della montagna ma fortunatamente sono balzati fuori dalla slavina rimediando solo qualche contusione. Alberto Magliano, brianzolo, era invece in tenda con lo sherpa ed entrambi sono fatalmente rimasti sepolti sotto la neve. “Probabilmente la tenda di Alberto – spiega Mondinelli – era più pesante della nostra dato che conteneva anche delle bombole di ossigeno e quindi il peso le ha impedito di saltar fuori dalla slavina”. Mondinelli e Gobbi sono quindi riusciti a recuperare degli scarponi in mezzo alla neve e, dopo aver dato l’allarme e prestato i primi soccorsi ai feriti, sono scesi al campo base dove era rimasto Marco Confortola. Attualmente 4 elicotteri del soccorso nepalese stanno prestando gli aiuti necessari.