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Impatto sulla Luna delle sonde Grail: missione compiuta

18 Dicembre 2012, ore 10:50

Impatto sulla Luna delle sonde Grail: missione compiuta. Sono atterrate in un’area vicino al Polo Nord lunare, dopo aver inviato 115.000 immagini.

Impatto sulla Luna delle sonde Grail – E’ terminata l’avventura delle sonde gemelle “Grail” dell’ente aerospaziale americano. Esse sono atterrate sul nostro satellite lunare intorno alla mezzanotte, in un’area del Polo Nord lunare, chiamata Sally Ride (dalla prima donna astronauta americana deceduta nel luglio scorso e che nell’organizzazione di questa missione ha avuto un ruolo di primo piano).

E’ stato un impatto controllato, reso necessario perchè entrambi i veicoli spaziali, chiamati Ebb e Flow dopo una selezione coordinata dalla stessa Sally Ride, erano giunti al termine della vita operativa e le scarse riserve di combustibile avrebbero reso impossibili ulteriori osservazioni scientifiche. Purtroppo il punto in cui sono precipitate le sonde si trova in ombra e non è stato possibile avere immagini. Tuttavia Grail ha permesso nel corso della sua missione (durata oltre 1 anno), grazie alla telecamera presente a bordo, di raccogliere numerose immagini e di utilizzare le stesse per divulgare l’astronomia e le scienze con particolare riferimento agli studi lunari, anche grazie al programma educativo promosso da un’azienda fondata proprio dall’astronauta Sally Ride.

Impatto sulla Luna delle sonde Grail – un’immagine ravvicinata della superficie lunare inviata da Grail

Impatto sulla Luna delle sonde Grail

Impatto sulla Luna delle sonde Grail: immagine di repertorio della superficie lunare

Lanciate nel settembre del 2011, le sonde gemelle Ebb e Flow della missione Grail hanno garantito ai ricercatori di conoscere meglio la struttura interna e la composizione della Luna, inviando a Terra, pensate, 115.000 immagini della superficie lunare. Le due sonde hanno permesso di realizzare la mappa del campo gravitazionale di un corpo celeste con la più alta risoluzione mai ottenuta. Grazie ad essa sarà possibile comprendere come si sono formati ed evoluti la Terra e gli altri pianeti rocciosi del Sistema Solare. Dunque, i frutti della missione, si potranno e dovranno cogliere anche nel tempo.

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