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Ambiente: Rifiuti all’estero, un niente di fatto per Roma e incombe lo spettro di Napoli

20 Dicembre 2012, ore 12:29

Prosegue il caso ambientale sui rifiuti. A Roma la situazione è difficile: vengono prodotte, pensate, 1.200 tonnellate al giorno di pattume non trattato, che secondo la legge italiana, non possono essere più smaltite in discarica. All’ultima gara per affidare l’appalto non ha partecipato nessuno, dunque le cose non si sbloccheranno e la capitale non potrà mandare i suoi rifiuti all’estero.  Roma, quindi, teme ora un nuovo FENOMENO NAPOLI, e già i primi effetti si notato: i rifiuti sono decisamente sopra la norma e si notano molte strade “ricche” di pattume, con cassonetti che strabordano. La gente in alcuni quartieri è già allarmata e cominciano le prime lamentele. Si avvicina lo spettro di Napoli, ma l’Ama prova a rassicurare la gente affermando che “non si entrerà in emergenza perché sono state individuate azioni alternative, che consentiranno lo smaltimento dei rifiuti“.

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Ambiente: il caso rifiuti a Roma, nessun sblocco

Fra queste vi sono sicuramente “la massima spinta alla raccolta differenziata e la massima efficienza produttiva degli impianti di trattamento meccanico biologico”. Un libro dei sogni più che un piano operativo. “Sono passati quattro anni e mezzo, Roma è ormai in emergenza tanto che il governo ha istituito la figura del supercommissario e l’amministrazione di destra è ancora agli annunci. Alemanno ha palesemente fallito”, dichiara Umberto Marroni, capogruppo Pd in Campidoglio. “Sono già state avviate le trattative per installare impianti di tritovagliatura e separazione dei rifiuti indifferenziati da mandare in discarica”, aggiunge ancora l’Ama. E il “già” suona assolutamente improprio visto che le stesse prescrizioni le aveva fatte la governatrice Polverini nel dicembre 2010, firmando l’ennesima proroga a Malagrotta. Si spera realmente di trovare strade che possano evitare i rifiuti in strada che tra le altre cose, rovinerebbero anche l’immagine di Roma o una parte di essa.