Manca poco più di una settimana al termine alla fine del 2012, e l’Inverno sta entrando, almeno dal punto di vista del calendario, nel vivo. Tra l’altro lo scorso 21 Dicembre la stagione invernale ha fatto il suo ingresso anche dal punto di vista astronomico. Assodato che fino al termine del 2o12 non ci saranno peggioramenti sensibili o importanti raffreddamenti, l’attenzione degli amanti del gelo e della neve si rivolge al mese di Gennaio per capire se già nei primi giorni del 2013 ci saranno delle sorprese o almeno dei segnali che possano far capire che la stagione invernale 2012-2013 sia ben viva.
L‘alta pressione delle Azzorre si manterrà forte sull‘Europa Occidentale e riuscirà a deviare verso i Balcani le perturbazioni verso Nord Atlantiche; soltanto i settori adriatici risentiranno in questa fase di parziali disturbi ad opera di venti da Nord in scorrimento sul margine orientale dell’alta oceanica, mentre altrove prevarrà nettamente la stabilità. Il gelo, quello vero, resterà confinato ad Est degli Urali e sulla Scandinavia. Tuttavia dei segnali di cambiamento più propensi ad un maggiore dinamismo della stagione fredda ce ne sono sia nelle corse modellistiche nel lungo termine sia dal comportamento della stratosfera. Il periodo più probabile per uno sblocco della stagione in senso più decisamente invernale sembra situarsi in prossimità dell’Epifania.
Trascorso il Capodanno infatti si verificherà un graduale arretramento verso Ovest dell’anticiclone delle Azzorre che contemporaneamente tenderà a sbilanciarsi verso Nord in pieno Atlantico. In questo modo correnti più fredde ed instabili inizieranno a determinare una prima e più incisiva modifica delle condizioni meteorologiche proprio tra il 5 ed il 7 Gennaio con temperature in ribasso e precipitazioni sparse. Le maggiori novità potrebbero però intervenire al termine dello step temporale considerato
importanti segnali dalla stratosfera
A tal proposito anche dalla stratosfera giungono importanti indizi riguardo una svolta fredda della stagione in corso con il prossimo mese. Infatti nella stratosfera alla quota di riferimento di 10 hPa è atteso un importante riscaldamento (stratwarming) che andrebbe poi a destabilizzare il vortice polare con conseguente possibile split e dislocazione dello stesso. Tra l’altro ad oggi sembrerebbe profilarsi un riscaldamento piuttosto rilevante che aumenterebbe di molto le probabilità di irruzioni artiche verso le latitudini medie. Naturalmente ciò non vuol dire che tali irruzioni artiche andrebbero poi necessariamente ad interessare le Nostre Regioni. Eppure la probabilità di vivere episodi invernali rilevanti crescerebbe. In conclusione stiamo vivendo una fase invernale più quieta e monotona ma Gennaio potrebbe poi riservarci grosse sorprese anche se quanto detto va interpretato come una tendenza e non una previsione. Vi terremo aggiornati.