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Sigarette elettroniche: c’è il rischio che facciano male! Intanto maxi sequestro a Genova

29 Dicembre 2012, ore 16:01

Sigarette elettroniche: c’è il rischio che facciano male! Intanto ecco un maxi sequestro a Genova condotto dai Nas, non erano sicure

Sigarette elettroniche / Scoppia il caso “sigarette elettroniche”: dal Ministero della Salute italiano si apprende che le sigarette elettroniche con nicotina potrebbero rappresentare un rischio di iniziazione al fumo convenzionale a base di tabacco (sappiamo bene quanto nocivo per la salute umana e di chi lo respira) e di potenziale dipendenza. Il Rischio è notevole soprattutto per i giovani considerando la facilità di reperimento su internet. E’ quanto si apprende dall’ultimo intervento del Consiglio superiore di Sanità. Addirittura, la sigaretta elettronica potrebbe riaccendere l’abitudine e la dipendenza al fumo in chi ha precedentemente smesso con le sigarette normali. Sicuramente una notizia poco felice per chi confida e magari già fa uso dello strumento proprio per perdere il vizio che tanto male fa ai polmoni, e in generale alla nostra salute. Ecco quindi il suggerimento affinché, non esistendo “evidenza scientifica sufficiente a stabilire la sicurezza e l’efficacia come metodo per la dissuefazione, andrebbero regolamentate come medicine e prodotti di case farmaceutiche

Sigarette elettroniche

Sigarette elettroniche: c’è il rischio che facciano male

Rimanendo i tema sigarette elettroniche, che sono tra l’altro un regalo molto gettonato in occasione delle feste natalizie, apprendiamo che nei giorni scorsi i carabinieri del Nas di Genova hanno sequestrato 3000 pezzi tra dispositivi e fiale di sostanze da inalare che si trasformano in vapore e quindi consentirebbero di provare un sapore e una sensazione simili a quelle derivanti dal consumo di una tradizionale sigaretta, senza però portare con sè il rischio cancerogeno legato all’aspirazione di prodotti tossici combusti come il catrame. I militari hanno elevato multe per 30 mila euro a una dozzina di commercianti che vendevano prodotti che non riportavano gli avvisi di sicurezza previsti, violando per tanto il codice di consumo.