Clima e meteo del mese di Dicembre 2012, analisi in Italia ed Europa. Re-analisi sinottica generale di temperature e piogge.
Le analisi qui proposte sono state elaborate in base allo studio e osservazione di dati medi e delle relative anomalie in base alle principali variabili meteorologiche.
Meteo Generale del Mese di Dicembre 2012, reanalisi NOAA
Circolazione atmosferica del mese di Dicembre 2012. Il mese di Dicembre 2012 ha visto la stagione invernale (meteorologica) esordire, proponendo le prime irruzioni fredde sull’Europa centro orientale e sull’Italia, mentre viceversa la pressione rispetto al mese precedente è andata aumentando tra Penisola Iberica e Atlantico portoghese dove si è manifestata una progressiva rimonta dell’alta pressione delle Azzorre con contributi subtropicali come si evince dell’anomalia positiva di geopotenziale a 500 hPa. Interessante notare anche la forte anomalia di geopotenziale visibile tra Russia Artica e Finlandia ascrivibile ad un’alta pressione dinamica che andata poi gradualmente termicizzandosi con il passare dei giorni, divenendo il nucleo embrionale dell’anticiclone Russo-Siberiano. La grande anomalia negativa di geopotenziale a 500 hPa che ricopre gran parte dell’Europa includendo anche l’Italia, sebbene non in modo così pronunciato, come avviene tra Mare del Nord, Isole Britanniche, Mitteleuropa e Balcani ricalca l’attività depressionaria fredda che ha visto le correnti artiche marittime seguire a traiettoria NNW-SSE con asse Islanda Mediterraneo centrale e dopo la metà del mese Mare del Nord- Penisola Balcanica, stante un ulteriore rafforzamento dell’Hp azzorriano che ha limitato l’azione fredda anche sul Mediterraneo Centrale nell’ultima parte del mese.
Clima Dicembre 2012 in Europa e Italia, temperature e precipitazioni
Andamento del clima di Dicembre 2012 in Europa e Italia. L’analisi delle mappe di anomalia termica a 500 ed 850 hPa ricalca il comportamento medio sinottico del mese appena trascorso. Nello specifico a 500 hPa si individua una forte anomalia negativa di oltre 4°C tra Scandinavia, Mare del Nord e settori Nord di Germania e e Polonia e che abbraccia gran parte del Centro Europa. Tale anomalia è dovuta alla posizione dei nuclei artici, in prevalenza marittimi, che hanno interessato gran parte dell’Europa, mostrandosi con maggior forza sul settore centro-settentrionale del continente. Le uniche anomalie di segno positivo si sono concentrate sulla Penisola Iberica e sull’estremo Nord-Est dell’Europa e sono riconducibili alla presenza di due aree di alta pressione. La prima, quella sulla Penisola Iberica, è di tipo dinamico a “core” caldo, la seconda presenta caratteristiche miste, dinamiche e termiche e rappresenta la porzione superiore dell Hp Russo Siberiano in via di sviluppo durante questo periodo dell’anno.
La mappa relativa a alle anomalie 850 hPa conferma la distribuzione delle anomalie viste dalla mappa a 500 hPa ma vede l’anomalia fredda più marcata ( oltre 4°C di difetto) posta in corrispondenza della Scandinavia, mentre gran parte dell’Europa risente si dell’anomalia negativa, ma in modo meno pronunciato di quanto accada alla quota di 500 hPa. Le aree ad anomalia positiva si riscontrano invece in Turchia, per la presenza di avvezioni calde in risposta agli affondi artici diretti dal Nord Europa al Mediterraneo Centrale, e di nuovo su estremo Nord-Est dell’Europa e sulla Penisola Iberica dove sono state presenti strutture di alta pressione.
Analisi componente meridionale del vento a 500 hPa. L’anomalia della componente meridionale del vento mette in evidenza il posizionamento dei minimi in quota sull’Europa Centrale. In tal modo aria fredda artica è scesa da Nord-Ovest verso il Mediterraneo centrale, mentre per contro più ad Est si sono attivati flussi meridionali che hanno sospinto aria più mite con direzione SE-NW dal Mediterraneo Orientale verso la Russia Europea e il comparto Baltico, ove tuttavia hanno anche confluito masse d’aria continentali fredde dagli Urali, stante la presenza di una componente orientale al suolo. Questo soprattutto nei primi 20 giorni del mese, quando poi i flussi d’aria settentrionale sono traslati verso Est interessando più direttamente la Penisola Balcanica in seguito all’avanzata verso levante dell’Hp delle Azzorre.
Clima Dicembre 2012, analisi precipitazioni sull’Italia e sull’Europa
Precipitazioni, piogge e accumuli Dicembre 2012. Passiamo alle analisi degli accumuli e delle anomalie pluviometriche che hanno riguardato l’Europa e l’Italia durante Dicembre 2012. La mappa della NOAA prende in considerazione le anomalie pluviometriche giornaliere medie espresse in mm e relative al mese appena conclusosi. I venti da Nord Ovest hanno favorito frequenti ciclogenesi tra Grecia ed Italia con piogge più abbondanti piogge tra Mezzogiorno, Penisola Balcanica e Mediterraneo Orientale. Altra zona molto piovosa è stato il Regno Unito,la Francia,la Penisola Iberica Nord-occidentale, oltre che il Mar Baltico e ciò è riconducibile all’intensa e continua attività depressionaria in prossimità delle Isole Britanniche che ha causato ingenti accumuli su queste aree. Le anomalie negative hanno riguardato invece la Spagna meridionale, il Mediterraneo occidentale e la Norvegia. Nelle prime due aree la causa è ascrivibile all’invadenza dell’alta pressione delle Azzorre che ha limitato le azioni perturbate, mentre in Norvegia, responsabili sono state le correnti da Est che hanno messo sottovento tutta la Regione.
Precipitazioni Dicembre 2012, elaborazione TRMM. Consideriamo ora la mappa TRMM per avere una visuale più dettagliata delle piogge che hanno interessato l’Italia nel corso dell’ultimo mese del 2012. La mappa riporta le cumulate giornaliere medie relative al mese di Dicembre. Le precipitazioni non sono state copiose in quanto in molte aree non è stata raggiunta neanche la media mensile (al Centro-Nord soprattutto dove in genere cadono tra 50 ed 70 mm in Dicembre ). Complessivamente non è stato quindi un Dicembre piovoso a livello nazionale ; le precipitazioni principali si sono concentrate nelle prime due decadi, mentre nell’ultima decina di giorni, l’alta pressione delle Azzorre si è mostrata invadente limitando l’efficacia dei passaggi perturbati. Concludendo in Italia hanno prevalso anomalie termiche negative, mentre sotto l’aspetto pluviometrico è piovuto un po’ meno delle attese (circa il 20% in meno su scala nazionale).