Clima e meteo Autunno 2012, analisi in Italia ed Europa. Re-analisi sinottica generale di temperature e piogge.
Le analisi qui proposte sono state elaborate in base allo studio e osservazione di dati medi e delle relative anomalie in base alle principali variabili meteorologiche.
Meteo generale Autunno 2012, reanalisi NOAA
Circolazione atmosferica dell’ Autunno 2012 (Settembre-Novembre 2012). L’Autunno del 2012 si è contraddistinto per il persistere di un pattern favorevole ad un’intensa attività ciclonica tra Mare del Nord, Isole Britanniche e vicino Atlantico già presente dall’Estate; il fisiologico abbassamento del flusso perturbato per il progredire della stagione si è tradotto in una ripetuta serie di affondi perturbati in direzione della Penisola Iberica e del Mediterraneo occidentale.  L‘anomalia negativa di geopotenziale a 500 hPa ha coinvolto infatti tutta l’Europa occidentale, risultando più marcata tra Mare del Nord e di Norvegia. Viceversa le anomalie positive hanno prevalso sull’Est Europa e su parte del Mediterraneo centrale a causa delle risposte dinamiche subtropicali che hanno bilanciato le discese fredde tra vicino Atlantico ed Ovest Europa. Sull’Italia questo tipo di pattern ha favorito frequenti piogge specie in Novembre al Centro-Nord e sui settori tirrenici; Medio Adriatico e Sud Italia hanno invece subito l’influenza di tardive rimonte africane. Sono mancati invece, salvo un breve episodio a fine Ottobre, afflussi di aria fredda.
Clima Autunno 2012 in Europa e Italia, temperature e precipitazioni
Andamento del clima durante l’ Autunno 2012 in Europa e Italia. Analizziamo ora la mappa relativa alle anomalie termiche a 500 hPa.  Le anomalie positive con picchi di oltre 2,5°C hanno riguardato Est Europa, Russia meridionale ed Ucraina in primis. Ad ogni modo gran parte dell’ Europa centro orientale ha visto prevalere valori termici maggiori a 500 hPa rispetto ai valori medi riscontrati nel periodo 1981-2010.  Responsabile di tale anomalia sono state le frequenti rimonte africane ed i flussi d’aria calda in quota collegati che hanno spesso interessato i Balcani, la Russia meridionale ed il Mediterraneo centro-orientale.  Viceversa ad Ovest le frequenti ciclogenesi alimentate da discese artiche marittime hanno dato luogo ad un estesa anomalia fredda (fino a -3°C sul Mare di Norvegia) che ha riguardato tutto l’Atlantico orientale.  Si nota anche la propensione delle masse artiche ad estendersi fino all’Atlantico portoghese a riprova dell’intensa attività ciclonica che ha riguardato tali aree.
Ad 850 hPa le mappe continuano a disegnare un pattern simile su scala continentale. Le anomalie calde hanno prevalso su gran parte del Mediterraneo, sull’Europa centro-orientale e sull’Artico. I valori che maggiormente si discostano dalla media relativa al trentennio 1981-2010 si sono riscontrati tra Mar Nero, Bulgaria, Romania, Ucraina e Russia meridionale con anomalie calde di oltre 3°C. Situazione opposta sul vicino atlantico con le anomalie fredde che hanno prevalso su tutto il vicino Atlantico, le Isole Britanniche ed il Mare del Nord con anomalie fredde fino a 2°C.  La configurazione sinottica che vede depressioni su Ovest Europa e alte pressioni ad Est è ancora una volta la responsabile di tale distribuzione. In Italia si nota come siano state le regioni meridionali le aree più coinvolte dalle risalite di masse d’aria calda, mentre in Atlantico portoghese si evince la tendenza delle masse d’aria fredda a sprofondare verso Sud.
Analisi componente meridionale del vento a 500 hPa. Analizziamo ora il comportamento della componente meridiana della ventilazione a 500 hPa osservato durante il trimestre Settembre-Novembre 2012. La mappa mostra chiaramente una netta prevalenza di aree interessate da afflussi d’aria da Sud su tutta l’Europa; non solo la disposizione Africa Nord-occidentale-Scandinavia riproduce anche l’orientamento delle correnti disposte da Sud-Sud/Ovest verso Nord-Nord/Est che risalgono sul lato ascendente delle saccature atlantiche poste tra Regno Unito e Spagna, viceversa i flussi da Nord in pieno Atlantico sono l’impronta di frequenti discese di masse d’aria artica marittima direttamente dal Polo Nord verso l’Atlantico centrale fino a latitudini subtropicali. Flussi da Nord hanno riguardato anche il Caucaso ed il Medio Oriente perchè posti sul margine destro delle rimonte subtropicali
Clima Autunno 2012, analisi precipitazioni sull’Italia e sull’Europa
Precipitazioni, piogge e accumuli Autunno 2012. Analizziamo ora le anomalie pluviometriche dell’Autunno 2012. La mappa riporta le anomalie giornaliere  degli accumuli. Piogge superiori alle medie hanno riguardato il Centro-Nord Italia, dove tra Alto Lazio, Toscana ed Umbria si sono avuti eventi alluvionali nel mese di Novembre. Altre zone di piovosità superiore alle medie hanno riguardato la Spagna meridionale, il Mediterraneo orientale, l’Atlantico marocchino, l’Inghilterra, la Scandinavia meridionale e il settore Baltico, tutte aree queste che si sono trovate sulla traiettoria delle perturbazioni atlantiche. Altrove le piogge sono rimaste nelle medie, salvo leggeri scarti negativi su Centro Europa, Mar Nero e alcune aree dell’Atlantico settentrionale subpolare.
Precipitazioni Autunno 2012 2012, elaborazione TRMM. Consideriamo ora la mappa TRMM che riporta le cumulate giornaliere medie relative al trimestre estivo autunnale. La mappa mette in risalto le aree a forte piovosità concentrate nel Centro-Nord italiano, dove hanno fortemente contribuito gli episodi di marcato maltempo che a Novembre hanno frequentemente interessato tali aree con cumulate di oltre 400 mm come accaduto tra Alto Lazio e Bassa Toscana. Rilevanti accumuli si sono verificati anche nell’area alpina perchè sopravvento ai flussi meridionali prevalenti durante il periodo considerato. La piovosità è stata invece bassa sul Medio-Basso Adriatico ed il versante ionico perchè maggiormente coinvolti dalle risalite anticicloniche o sottovento rispetto alla circolazione sud occidentale dominante. In Italia quindi l’Autunno è stato più caldo delle medie relative al trentennio 1981-2010, piovoso al Centro Nord (aree alpine e versanti occidentali in primis) e più secco sul Medio-Basso Adriatico ed i settori ionici.