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Roberta Benetti scopre le molecole per bloccare la proliferazione dei tumori

20 Gennaio 2013, ore 19:46
Roberta Benetti

Roberta Benetti – Importantissima scoperta scientifica. Individuate le molecole per bloccare i tumori senza chemio e radioterapie.

Roberta Benetti/ La trentasettenne Roberta Benetti, originaria di Monfalcone, insieme al suo staff porta a compimento un’importantissima scoperta scientifica, mirata al blocco della proliferazione delle cellule tumorali. Lo studio portato a termine dalla Benetti è stato realizzato grazie al prezioso contributo dell’AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) ed è stato pubblicato Mercoledi sulla rivista internazionale Cancer Research dell’American Association for Cancer Research,di prestigio mondiale.

Un’importantissima scoperta. Dopo anni di ricerche Roberta Benetti è riuscita ad individuare quelle molecole capaci di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali, aggredendo solo le cellule malate. Dunque potrebbe rappresentare l’alternativa alla chemioterapia e alla radioterapia, in quanto l’organismo si autoproteggerebbe dal cancro con molecole prodotte dall’organismo stesso. Nei prossimi anni questa nuova cura potrebbe definitivamente eliminare le chemio e le radioterapie.

Roberta Benetti

Roberta Benetti – Importantissima scoperta scientifica. Individuate le molecole per bloccare i tumori senza chemio e radioterapie.

La facoltà di Medicina dell’Università di Udine, dove la Benetti ha portato a compimento lo studio assieme al suo staff di ricerca (composto da Michele Scarola, Stefan Schoeftner e Claudio Schneider), si espone riguardo la scoperta : “In particolare, la ricerca ha per la prima volta dimostrato che una delle molecole microRna, precisamente la miR-335, è direttamente responsabile nel controllo, della generazione e delle funzioni dell’oncosoppressore Rb, gene coinvolto nella protezione dello sviluppo dei tumori. Inoltre, nello studio si evince che l’espressione della miR-335 influisce in modo diretto nel bilanciare il delicato equilibrio di protezione contro lo sviluppo tumorale, perché intacca attraverso l’indiretta influenza anche sull’oncosoppressore p53, gli effetti di due fondamentali proteine note per essere deregolate nella genesi dei tumori”.