Tempesta in Nord Atlantico. Minimo barico di 932 hPa tra Groenlandia ed Isole Britanniche
Tempesta in Nord Atlantico. Una profondissima depressione si è sviluppata in Nord Atlantico complici i vigorosi contrasti che si sono venuti a creare tra le masse d’aria molto fredde in arrivo dal Canada e dagli States Nord-orientali e la risalita di masse d’aria umide e molto più miti dall’Atlantico subtropicale.
Ne è scaturito così un profondo minimo di circa 930 hPa (raggiunti nella giornata di ieri, mentre attualmente la pressione si aggira sui 935 hPa) che sta apportando venti da uragano a latitudini extratropicali con raffiche che oltrepassano i 130 Km/h. Non solo: la profonda depressione, avvicinandosi alle Isole Britanniche, ha indotto un brusco cambio di circolazione con le correnti artiche che sono state sostituite da veloci venti da Sud-Ovest su gran parte dell’Europa Settentrionale con conseguente sensibile rialzo termico. L’addolcimento delle temperature sta infatti riguardando sia le Isole Britanniche che la Scandinavia.
La depressione raggiungerà tra stasera e domani le Isole Britanniche un po’ attenuata. Tuttavia si attendono venti con raffiche che oltrepasseranno i 100-110 Km/h, mareggiate su tutte le coste occidentali del Regno Unito e dell’Irlanda esposte a tale circolazione e condizioni di tempo tra il variabile e l’instabile. Il tutto accompagnato, come già accennato, da un consistente aumento termico.
Anche sul Mediterraneo tale depressione avrà delle conseguenze. In un primo momento dalle veloci correnti occidentali si staccherà un piccolo vortice che determinerà un rapido peggioramento (quello aspettato per domani). Successivamente la stessa forza delle correnti occidentali determinerà l’espansione verso il Mediterraneo centro-occidentale e l’Italia dell’Hp delle Azzorre, secondo uno schema che vede il prevalere di campi di bassa pressione su Nord Europa e Nord Atlantico e di alte pressioni sul Mediterraneo (pattern a NAO positiva). Tale stato di cose perdurerà fino all’inizio di Febbraio.