Influenza: il virus colpisce sino a due metri di distanza dal malato. Alcuni emettono piu’ virus: sono i “super-untori”
Influenza /Siamo quasi all’apice di diffusione dell’influenza, come confermato anche dalle ultime analisi del Ministero della Salute. Quest’anno il virus sta colpendo in maniera particolarmente intensa, probabilmente di piu’ dell’anno scorso, anche per via dei continui sbalzi di temperatura (caldo-freddo).
Lo studio / Gli scienziati del Wake Forest Baptist Medical Center, in materia di influenza e contagio hanno negli ultimi giorni portato a termine un particolare studio che ha rilevato che tra i malati esiste una categoria di pazienti definibile di “super-untori”. Vale a dire degli individui che emettono nell’aria attraverso la saliva, gli starnuti o il semplice respiro una quantità maggiore di virus e quindi risultano essere piu’ “pericolosi”. Le persone naturalmente più a rischio contagio sono quelle che le curano: il personale sanitario degli ospedali. Ma la scoperta ritenuta piu’ significativa è che il virus può essere “infettivo” fino a due metri di distanza dall’influenzato.
Il dott. Werner Bischoff, coordinatore della ricerca, ha affermato: “Il nostro studio fornisce nuove prove che la contagiosità può variare tra i pazienti con influenza, e pone dubbi sulle attuali conoscenze relative alla diffusione di questa malattia infettiva. Sulla base dei nostri risultati, poi, i medici e gli infermieri soni i più a rischio. Potrebbero dover indossare una mascherina speciale, aderente e dotata di filtro, per la cura di routine dei pazienti con influenza, piuttosto che la semplice mascherina chirurgica attualmente raccomandata.”
Nello specifico dello studio, i ricercatori hanno sottoposto ad uno screening, novantaquattro pazienti nel corso della passata epidemia influenzale (2010-2011). Ogni malato è stato sottoposto anche ad un tampone nasale, ed anche l’aria delle stanze nelle quali si trovavano è stata analizzata. Sessantuno persone sono risultate positive al virus influenzale e ventisei sono state in grado di risultare “infettive” anche all’interno della stanza. Cinque pazienti tra questi sono stati in grado di immettere microbi nell’aria trentadue volte di più rispetto agli altri. Erano quelli che tra l’altro, apparivano piu’ “mal messi” anche da una semplice e superficiale osservazione.