Sciopero ginecologi – Sale parto quasi del tutto ferme a causa dello sciopero indetto dai ginecologi. Prima protesta di questo genere, ecco le richieste.
Sciopero ginecologi/ Primo sciopero che coinvolge questo settore. I cesarei programmati per il 12 Febbraio sono stati rinviati o anticipati proprio a causa dello sciopero indetto da ginecologi e ostetriche.
Quali i motivi? Secondo gli scioperanti è necessario che vengano messi in sicurezza i punti nascita, realizzando un piano approvato nel 2010 che, come spesso accade, non è mai diventato realtà . Inoltre chiedono che venga messo un freno al contenzioso medico-legale e anche alle assicurazioni per il rischio professionale, i quali hanno raggiunto costi troppo elevati.
In totale si sono mobilitati oltre 15.000 professionisti del settore con la manifestazione a Palermo, indetta da Fesmed, Aogoi, Sigo, Agui, Agite, Sieog e Aio.
Le associazioni di categoria non hanno alcuna intenzione di demordere nonostante i vari tentativi di mediazione da parte del Ministero della Salute e di Roberto Alesse, che sulla pagina Facebook dell’Autorità di Garanzia ha invitato gli scioperanti a modificare la data di sciopero a causa dell’emergenza maltempo che sta interessando gran parte d’Italia (QUI le previsioni meteo).
Ginecologi e ostetriche al momento garantiscono solo le urgenze e i parti naturali. Ecco il pensiero di Carmine Gigli, presidente Fesmed : “Non vogliamo che le donne subiscano danni ma vogliamo garanzie per poter lavorare al meglio in strutture sicure e moderne. Per noi medici, ma soprattutto per le nostre assistite. E poi servono nuove norme di legge per il contenzioso medico legale e tariffe controllate per le polizze assicurative”.