CROLLA TETTO IN UN REATTORE DI CERNOBYL / A causa delle intense nevicate cadute nelle settimane scorse e del peso della neve, è crollato un tetto di una sala macchine all’interno della centrale nucleare di Cernobyl, nota a tutti per il piu’ grave incidente in materia di nucleare fin’ora conosciuto (avvenuto nell’ormai lontano 1986). L’area è quella del quarto reattore della centrale, lo stesso che il 26 aprile del 1986 esplose provocando una grandissima emissione di onde radioattive che ancora oggi mietono vittime, con elevati casi di tumori e altre patologie. Fortunatamente il crollo non ha provocato ne vittime ne feriti. Il tutto è avvenuto nella giornata di ieri 13 Febbraio 2013.
Nuovo pericolo radiazioni? Al momento, pare di no. Secondo le ultime analisi ambientali e le informazioni che giungono dalle principali fonti giornalistiche, non vi sarebbero conseguenze sugli abitanti dell’area per quanto concerne potenziali azioni inquinanti di radiazioni. “Il sarcofago di cemento armato che racchiude il reattore che esplose, provocando la fusione del nocciolo, è rimasto intatto e la radioattività non è aumentata nelle aree circostanti, come confermato anche da un comunicato della direzione della centrale nucleare.” Seguiremo gli sviluppi, se necessario anche con nuovi articoli ed aggiornamenti.
La centrale di Chernobyl costituisce ancora oggi una seria minaccia. Sono infatti ancora alte le probabilità che possano accadere nuovi incidenti e contaminazioni radioattive data la precarietà delle condizioni del sarcofago contenente il quarto reattore”, spiega Angelo Gentili, coordinatore nazionale di Legambiente Solidarietà, riguardo il crollo. “Il rischio di un collasso della struttura – afferma – è molto elevato, senza contare che il reattore è pieno di fessure che consentono la fuoriuscita di polveri radioattive”. “Per questo crediamo che sia necessario un intervento da parte della comunità internazionale per accelerare i lavori di realizzazione del cosiddetto ‘nuovo arco’, il sarcofago che conterrà il reattore esploso nel 1986”.