Da una ricerca in materia di influenza e trattamento di antibiotici, emerge ancora una volta la pericolosità dei farmaci, e in particolare quelli aventi il principio attivo dell’amoxicillina, che può risultare dannoso per la salute del paziente. Sarebbe infatti un medicinale particolarmente aggressivo, i cui effetti collaterali superano molto spesso i reali benefici dati dal medicinale stesso.
Secondo gli esperti, quando sussiste un’ infezione alle vie respiratorie non è semplice capire se questa è di origine virale o batterica, soprattutto perché i sintomi sono simili. Per distinguerli servirebbero analisi mediche più approfondite, ma spesso i dottori di base hanno la “prescrizione di antibiotici facile” e questi invece sono in realtà utili e adatti solo nel caso di infezioni batteriche. Nell’ambito delle infezioni virali, con tali farmaci, si fa quindi piu’ male che bene al paziente.
“Gli antibiotici sono responsabili di un lieve beneficio nel decorso della malattia ed evitano che la malattia peggiori, specialmente nei pazienti con meno di 60 anni. Ma non è giustificato un loro uso indiscriminato, dato che in diversi casi gli effetti collaterali superano questi lievi benefici. Il trattamento antibiotico è importantissimo in casi selezionati, e questi farmaci curano efficacemente la polmonite”. Queste le parole di uno dei coordinatori della ricerca.
In generale, a seguito della ricerca, i medici hanno esposto il consiglio di non prescrivere antibiotici qualora il paziente risulti a basso rischio, non presenti effetti influenzali troppo pronunciati e non vi sia il sospetto di una polmonite.