Home > Previsioni Meteo > Meteo a lungo termine > Meteo lungo termine, come sarà l’ultima decade dell’inverno?

Meteo lungo termine, come sarà l’ultima decade dell’inverno?

17 Febbraio 2013, ore 16:11

Meteo lungo termine, come sarà l’ultima decade dell’inverno? Ricordiamo ai lettori che il Meteo Italia  e le previsioni del tempo nazionali sono a cura dello staff di meteorologi di InMeteo.it

 Le mappe meteo e le previsioni del tempo vengono aggiornate ogni giorno nella pagina Meteo Italia Oggi e Domani

Meteo ultima decade di Febbraio 2013, freddo o anticipo di primavera? 

Meteo lungo termine: in questo editoriale andremo a cercare di individuare una possibile linea di tendenza delle condizioni meteorologiche che interesseranno il bacino del Mediterraneo fino al 1  Marzo 2013  e oltre, utilizzando le  proiezioni dei principali modelli matematici, i valori dei principali indici previsionali e gettando uno sguardo alle future dinamiche stratosferiche.

Meteo lungo termine,cosa aspettarsi per l’ultima decade dell’inverno?

Al momento dall’analisi delle proiezioni modellistiche troposferiche e in combinazione con i principali indici descrittivi (NAO e AO Negativi, PNA neutra o leggermente positiva) possiamo riassumere le eventuali evoluzioni in due ipotesi principali.

  1. A partire dal 20 del mese assisteremo ad un graduale afflusso di masse di aria di origine artico continentale che andranno ad interessare maggiormente Nord ed  il Centro con la possibile formazione di un minimo barico sull’alto Tirreno in traslazione sull’Adriatico centrale. Di conseguenza il freddo e le precipitazioni nevose interesseranno principalmente il nord fino a quote pianeggianti e il Centro fino alla bassa collina. Discorso diverso per il Sud che si verrebbe a trovare sotto un richiamo caldo e umido di correnti di scirocco e libeccio in un contesto comunque molto perturbato.
  2. Sempre a partire dal 20 del mese potremo assistere ad uno scivolamento del nucleo freddo oltre le  Alpi con parziale coinvolgimento del Nord Italia. Tuttavia anche in questo caso è molto probabile la formazione di una ciclogenesi Mediterranea, la quale però risultando molto alta e estesa non favorirà un maggiore afflusso di aria fredda. Di conseguenza le regioni Interessate  da freddo  e neve a quote basse se non al piano saranno esclusivamente quelle del Nord Italia, con  il centro e il Sud in  condizioni comunque molto perturbate ma decisamente più miti.
    Meteo lungo termine, come sarà l'ultima decade dell'inverno? le due ipotesi a confronto

    Meteo lungo termine, come sarà l’ultima decade dell’inverno? le due ipotesi a confronto

In entrambe le situazioni elencate la situazione si andrebbe a concludere con un lento colmamento della ciclogenesi e stasi del nucleo freddo sull’Europa centro Meridionale, ad oggi non si intravede la possibilità di un ritorno netto delle correnti Occidentali.

Meteo lungo termine, gettiamo un’occhiata a cosa potrebbe accadere nei primi di Marzo e sulla Primavera in genere.

Al fine di individuare una linea di tendenza più corretta possibile abbiamo osservato cosa  ci propongono i principali indici previsionali e le proiezioni modellistiche della bassa e dell’alta stratosfera.  Ad oggi stiamo ancora vivendo dinamiche troposferiche generate dal MMW (Midwinter, Major, Warming)  che  si è avuto ai primi di Gennaio. Quando le dinamiche generate da questo evento cesseranno potremo assistere ad una graduale ripresa dell’ep-flux a carico della wawe 1, se questa risulterà sufficientemente ampia e stazionaria potrebbe generare un nuovo warmig (final warming) il quale visto l’avanzamento stagionale e la fase molto perturbata dalla quale stiamo uscendo vedrebbe una facile propagazione  verso i piani inferiori dell’atmosfera, generando nuovi forti disturbi a livello troposferico. Tutto questo grazie ad uno sbilanciamento del VP nel comparto Siberiano che andrà ad innescare la wawe 1 , in questo modo quando le dinamiche verranno a compimento si verranno a creare le premesse per una espansione verso l’Europa del freddo presente sul continente Asiatico, il quale anche senza  la presenza di forti e duraturi anticicloni di blocco in Atlantico potrebbe raggiungere l’Europa centrale. Di conseguenza è bene aspettarsi un inizio di primavera tutt’altro che statico e caldo. Ad oggi i primi segnali di queste dinamiche sono visibili nelle code modellistiche, tuttavia data la complessità delle dinamiche appena descritte consigliamo ai lettori di seguire attentamente i prossimi aggiornamenti.