Elezioni: aumenta sensibile il rischio d’infarto / Siamo in tema di elezioni, e a riguardo è stata diffusa la notizia di una ricerca realizzata da un team di esperti di cardiologia, riunitisi al decimo meeting internazionale sulla fibrillazione atriale e sull’infarto, tenutosi a Bologna qualche giorno fa. L’aspetto principale ad emergere è stato quello dello “stress da campagna elettorale“, che farebbe aumentare secondo gli studi, di ben 4 volte il rischio che un comune cittadino incorra in problemi di carattere cardiovascolare, come anche un infarto.
Uno dei coordinatori dello studio ha spiegato: “chi segue i dibattiti e si interessa alle sorti del suo partito vede crescere i propri livelli di cortisolo, l’ormone dello stress; se il proprio partito vince, poi, l’ormone cala e aumenta al contempo il testosterone; se invece il candidato sostenuto perde, si ha l’effetto contrario e il cortisolo continua a salire. Questo continuo aumento dell’ormone dello stress può provocare squilibri del metabolismo del glucosio, promuovere la rottura delle placche aterosclerotiche e causare pericolose aritmie. Per i candidati e i politici, poi, il pericolo risulta essere ancora maggiore, dal momento che allo stress si aggiunge la deprivazione di sonno provocata dai numerosi impegni elettorali e dalla tensione stessa.
Ci sono poi fattori e situazioni ancor piu’ “provanti” per il nostro cuore: ad esempio la crisi economica; è stato calcolato, pensate, che anche una semplice discussione sul problema può fare aumentare di 9 volte nella circostanza il rischio di aritmia o infarto; difficoltà e pressioni sul lavoro lo aumentano invece di circa 6 volte. Ridurre questo tipo di stress non è facile, ma è possibile agire su altri aspetti della quotidianità per ridurre i rischi corsi da cuore e arterie. In particolare “è bene seguire la dieta mediterranea, che protegge il cuore grazie a vitamine e antiossidanti di cui è ricca e recuperare ritmi regolari: non bisogna saltare i pasti perché troppo indaffarati, ad esempio, per poi esagerare al pasto successivo per placare la fame. Fondamentale poi il riposo (almeno 7-8 ore di sonno con regolarità e senza eccessi).