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BOOM DELLA LIPOSUZIONE in Italia: tanti interventi “togli-grasso”

4 Marzo 2013, ore 9:27
Crollo delle protesi al seno

BOOM DELLA LIPOSUZIONE nel 2012 / Sono stati diffusi i risultati dell’indagine dell’Associazione italiana di chirurgia plastica, sugli interventi svolti nell’anno 2012. Anno in cui si è registrato un generale calo, fino al 10 %, dei casi di chirurgia plastica. In particolare, vi è stato un netto calo di interventi volti ad aumentare la dimensione e il volume del proprio seno, fin’ora estremamente diffusi. Di contro, un sensibile aumento di casi di chirurgia è legato invece alla liposuzione, ovvero molte persone (soprattutto donne naturalmente) hanno fatto ricorso al chirurgo per eliminare il grasso in eccesso.  Questi e altri dati sono stati esposti al convegno “Chirurgia estetica: facciamo il punto”, svoltosi a Firenze.

Crollo delle protesi al seno

Crollo delle protesi al seno, aumentano interventi di liposuzione

Tra gli interventi più praticati nel 2012 spicca dunque la liposuzione, poi a seguire la blefaroplastica, vale a dire il ringiovanimento dello sguardo;richiesto anche il trapianto di grasso autologo, una delle novità del momento. “Con l’innesto di grasso si inietta del grasso precedentemente prelevato da una zona del corpo in un’altra – spiega Giovanni Botti, presidente dell’Aicpe -. Piace perché consente di ottenere risultati naturali utilizzando tessuto proprio e non sostanze di sintesi o protesi”. L’intervento viene usato per ripristinare i volumi, molto spesso sul volto, riempiendo i solchi naso-bocca, o delle cicatrici, o per il seno, correggendo asimmetrie o rialzandolo.
Il calo della chirurgia al seno è spiegato così con le parole dell’esperto:  “Una delle cause è sicuramente da ricercare nello scandalo delle protesi Pip, che ha probabilmente disincentivato molte donne dal sottoporsi a questo intervento, che nel nostro Paese è sempre stato molto praticato”. In generale, comunque, si registra un calo degli interventi di chirurgia nell’anno appena concluso rispetto a quello precedente, stimato attorno al 10 %.