DNA UMANO/ Un interessante studio portato avanti presso la Cornell university, prestigioso istituto di New York, ha mostrato come su oltre 40 mila brevetti depositati anche il DNA umano possiede alcune forme di brevetto, rendendolo non più di nostra proprietà, almeno sulla carta. In particolare, i due ricercatori responsabili dello studio, hanno pubblicato la loro opera su Genome Medicine, ed hanno sottolineato l’urgenza di una sentenza anti-brevetto.
Da oltre 30 anni le autorità giuridiche di tutto il mondo stanno discutendo proprio della brevettabilità del Dna. Il 15 aprile, la Corte suprema degli Stati Uniti dovrà esprimersi, nello specifico, sulla brevettabilità dei geni Brca1 e Brca2, “naturali”, cioè presenti per nascita nel nostro organismo, ma isolati in laboratorio dalla Myriad Genetics, società che ne detiene appunto i brevetti. I due ricercatori hanno sottolineato che la mutazione dei due geni in questione, può accrescere significativamente il rischio di contrarre il tumore al seno, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica in vista della sentenza
<<Se si concede che questi diritti di proprietà siano esercitati è a rischio la nostra “libertà genetica”, hanno affermato i due ragazzi. E proprio nel momento in cui si sta entrando nell’era della medicina personalizzata, ironicamente abbiamo le maggiori restrizioni sulla genetica. Bisogna chiedersi come farà il mio medico curante a “guardare” il mio Dna senza rischiare di violare un qualche brevetto. >> Secondo gli studiosi i brevetti sui frammenti lunghi di Dna coprono il 41% del genoma umano, quelli sui frammenti più piccoli ne arrivano a coprire il 99,999%.