Eruzione Etna 3 Aprile 2013/ Importante comunicato emesso dall’INGV dopo l’eruzione di questo pomeriggio. Divieto d’accesso sull’area sommitale. Ecco i dettagli.
Eruzione Etna 3 Aprile 2013/ “A partire dalle 11.26 di oggi, 3 aprile, le reti di monitoraggio dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile hanno registrato la ripresa di attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna. L’attività si è successivamente intensificata, accompagnata da un continuo incremento del tremore vulcanico e da attività acustica prodotta durante l’attività esplosiva, fino ad evolvere intorno alle 14.00 in fontane di lava.L’attività eruttiva è associata a una significativa emissione di ceneri vulcaniche in atmosfera che si stanno disperdendo verso Est Sud-Est, in accordo con la direzione dei venti alle quote sommitali del vulcano.
Inoltre, dalle ore 15.15, è stata osservata la produzione di una colata lavica dal Nuovo Cratere di Sud-Est, in espansione nella parte alta della Valle del Bove.Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale del vulcano per l’attività di fontanamento e l’emissione di ceneri vulcaniche; di “criticità ordinaria” per la presenza di colate laviche nelle aree del medio versante; e, ancora, di “criticità ordinaria” per le ceneri vulcaniche nelle zone pedemontana e urbana. L’attività dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa al momento è regolare.
Al momento, resta valida l’Ordinanza del Prefetto di Catania che proroga fino al 4 aprile 2013 l’assoluto divieto di accedere al vulcano sul versante Sud oltre quota 2920 m (in prossimità di Torre del Filosofo) e sul versante Nord oltre quota 2990 m (in prossimità di Punta Lucia). Il Centro Funzionale Centrale Rischio Vulcanico del Dipartimento continua nell’attività di vigilanza attraverso i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani – Ingv e Università di Firenze – e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.”