Ingv, le dichiarazioni dell’esperto D’Anna sui rischi di tsunami e le informazioni sul Vulcano Marsili.
Vulcano Marsili: Si tratta di un vulcano fra i piu’ alti ed estesi del pianeta. Il Marsili è un vulcano sottomarino che misura un’ altezza di circa 3000 metri ed è collocato nella zona del basso Tirreno a circa 140 km a nord della Sicilia e 150 km ad ovest della Calabria (piu’ o meno 70 km di distanza dall’arcipelago delle Eolie). Si eleva dagli abissi del Mar Tirreno sino a raggiungere i 450 metri al di sotto del livello del mare e con i suoi 2100 chilometri quadrati di superficie rappresenta una delle più grandi minacce naturali del Mediterraneo poichè, in caso di eruzione, potrebbe originare tsunami anche catastrofici per il Centro-Sud Italia, lato tirrenico.
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Su una sua possibile eruzione e sui rischi che le aree del basso Tirreno corrono se ne discute tanto e negli ultimi tempi, ancor di piu’, per via di informazioni piuttosto allarmistiche messe in circolazione da fonti discutibili, legate in particolare a previsioni di date e scenari catastrofici addirittura ben delineati nel dettaglio. Gli esperti provano a far chiarezza, anche se non è semplice, quando le conoscenze attuali (Il Vulcano è ancora sotto studio e analisi) non consentono di compiere previsioni troppo specifiche. Si sa, di fatti, che il vulcano potrebbe eruttare, ma non si può decifrare quando ciò avverrà. Tempo fa, il noto scienziato Enzo Boschi aveva dichiarato: “Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso. La caduta rapida di una notevole massa di materiale potrebbe scatenare un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri”.
Ora è un altro nome dell’Ingv, il dottor Giuseppe D’Anna, vulcanologo e attento studioso del Marsili, a parlare di rischi e delle ultime notizie legate al Vulcano sottomarino, con parole per un certo verso piu’ rassicuranti, almeno sul breve termine. “Un’eruzione, allo stato attuale delle cose, è improbabile”, e “tutto quello che sta girando in rete non ha alcun supporto scientifico”. D’Anna definisce dunque improbabile un fenomeno eruttivo del vulcano, e alla domanda su quali sarebbero le conseguenze di un’eruzione, dichiara: “Le possibilità di tsunami in corpi sottomarini ci sono sempre, ma non perchè è un vulcano, basti ricordare quello che è successo nel 2000 a Stromboli: si è staccato dal materiale dalla parte subaerea e un corpo di materiale franoso ha provocato l’onda anomala”. Quindi, “non è peregrina l’idea di uno tsunami, ma l’origine principale non
può essere addebitata per forza ad un evento eruttivo, bensì anche a una “semplice” frana. Ci sono molte instabilità lungo le coste italiane, non è solo un problema vulcanico”.
“Non sappiamo cosa stia facendo” il vulcano, perché “il Marsili non è l’Etna”:essendo sommerso tutte le operazioni si complicano e diventano molto costose. “E’ da anni che spingiamo affinchè venga monitorato, ma nessuno si è mai curato di questo- spiega l’esperto- noi abbiamo fatto solo due campagne e non abbiamo strumenti sul vulcano”. Infatti, per il monitoraggio di un vulcano sottomarino, “ci vogliono 10 volte gli investimenti rispetto a uno a terra” e questo vulcano “è più esteso dell’Etna, è su ben 70 km di lunghezza- precisa D’Anna- non è un punto fisico”. Dunque parole anche forti che dovrebbero spingere le autorità competenti a sensibilizzare sull’argomento e a procurare risorse economiche utili.