Artide: la perdita di ghiaccio può alterare la composizione chimica dell’aria-Recenti studi hanno mostrato che la perdita di ghiaccio, in seguito a reazioni chimiche, può diminuire l’ozono troposferico
Artide/Negli ultimi 30 anni, l’Artide si è riscaldato più di ogni altro luogo del pianeta e il surriscaldamento e la conseguente fusione del ghiaccio marino della regione presenta una serie di potenziali effetti negativi, da impatti sui sistemi meteorologici al declino degli habitat delle specie native. Recenti studi mostrano che la temperatura dell’Artide è superiore di 4°C rispetto al periodo 1986-1996; inoltre l’Artide è anche soggetto a quello che viene chiamato un ciclo di feedback del riscaldamento, perché quando il ghiaccio si scioglie, i raggi solari vengono assorbiti dall’oceano che si riscalda.
Un team di scienziati hanno trovato prove che il riscaldamento dell’Artide e la fusione del ghiaccio marino potrebbero cambiare la composizione chimica dell’atmosfera artica, attraverso reazioni che avvengono tra la neve che si trova in cima al ghiaccio marino e l’aria sopra di essa. Tali reazioni, infatti, possono distruggere l’ozono troposferico.
In particolare vi è una forma di bromo (derivato dal sale marino) che reagisce con la luce solare sulla superficie ghiacciata dei cristalli di neve. Il bromo poi si diffonde fuori negli spazi tra i granelli di ghiaccio e reagisce con l’ozono, distruggendolo.
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Articolo a cura di Alberto Spedicato