Prende sempre piu’ piede la moda “pet tattoo”, vale a dire il praticare tatuaggi su animali domestici. Ad alimentare tale tendenza naturalmente locali e negozi appositi (spesso al limite della legalità), ma anche i padroni degli inconsapevoli animali, che in casi sempre piu’ frequenti, decidono di far tatuare disegni e immagini su pelle e peli dei loro “amici a quattro zampe”. Nel mirino della pet tatto non soltanto però cani e gatti ma anche altri animali.
Il fenomeno è piuttosto recente ma sta velocemente prendendo piede negli Stati Uniti ed in Canada, e ultimamente anche in Europa. La pratica risulta tuttavia potenzialmente molto pericolosa per gli animali. A giudicare dalle tante foto che girano sulla rete che mostrano gatti e cani con scritte sul dorso e disegni vari sull’addome, il trend è diffuso perfino in Russia e in Asia. In Vietnam invece è di buon auspicio regalare pesci tatuati. Il tattoo si esegue superficialmente, su una zona rasata del corpo del cane, sulla quale si disegna con un aerografo con coloranti atossici realizzati appositamente per questo scopo. Però, la pelle dei cani è più sensibile alle sostanze chimiche di quella umana. Una mania pericolosa, che può causare inutili sofferenze agli animali, oltre che rappresentare un vero e proprio pericolo a causa delle infezioni e delle malattie che può portare. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, la pratica è l’ultima frontiera dell’umiliazione a quattro zampe, assolutamente imposta all’animale vittima dei capricci umani e a scelte di moda.