Meteo Estate 2013, come nel 2004? o fantasia?
In questo editoriale andremo a verificare se tra l’andamento del 2004 e quello del 2013 esiste una correlazione dei principali parametri previsionali a lungo termine. In particolar modo prenderemo come parametri di riferimento l’andamento medio dell’AO invernale e primaverile, eventuali forti surriscaldamenti stratosferici (MMW), andamento e segno della QBO, le SSTA, l’andamento solare (in particolar modo Solar flux), e distribuzione media delle anomalie. Lo scopo è quello di verificare se effettivamente i due anni presi in questione mostrano una correlazione sufficiente da ritenere che il comportamento dell’Estate 2013 possa essere in qualche modo simile alla stagione estiva avutasi nel 2004.
Meteo Estate 2013, analisi dei principali paramentri
Passiamo ora all’analisi dei parametri elencati precedentemente:
– Segno dell’Artic Oscillation (AO) e Stratwarming: Sia nel 2004 che nel 2013 abbiamo avuto un’andamento dell’AO abbastanza simile. Infatti possiamo notare dai due grafici sottostanti che in entrambi gli anni il segno dell’AO è stato mediamente negativo.
Non a caso in entrambi gli anni presi in questione si è avuto un forte riscaldamento stratosferico che è culminato in un MMW nei primi giorni di Gennaio e che ha seguito l’andamento individuato dagli studi di Baldwin e Dunkerton del caso di Vortex weak events. Ricordiamo che secondo tale teoria del condizionamento, se alla superficie isobarica di 10 hpa si superano determinati soglie del NAM (Northen Annular Mode) , tali anomalie si propagano fino in troposfera, condizionando il segno dell’AO per circa 60 giorni. Tali soglie sono: +1.5 che indica un’anomalia negativa di geopotenziale, la quale propagandosi in troposfera (in determinate condizioni) genera un segno dell’AO positivo che corrisponde ad un Vortice Polare forte e circolazione principalmente zonale alle medio/alte latitudini. La seconda è a – 3.0 e indica un’anomalia positiva di geopotenziale, la quale in determinate condizioni propagandosi in troposfera indebolisce notevolmente il vortice polare, favorendo l’insorgenza di blocchi alla circolazione zonale e favorisce l’instaurarsi di correnti antizonali alle medie latitudini. Tale situazione è spesso associata ad un regime dell’Ao negativo. La similitudine tra i due anni presi in questione è particolarmente evidente dal grafico dell’andamento della NAM e del GPH ( anomalia del Geopotenziale normalizzato) . Il GPH e la NAM possono sembrare due misure dello stesso parametro ma in realtà differiscono in quanto una rappresenta le anomalie di geopotenziale calcolate, normalizzate e mediate alle latitudini comprese tra i 90 N e i 65 N (GPH). Mentre il NAM misura il rapporto tra i valori di geopotenziale registrati alle latitudini di 90 N e 20 N; la NAM è una funzione che confronta i valori registrati al Polo e al di sotto del Tropico del Cancro.
In Particolar si può osservare dai grafici della NAM (sopra) elaborati da Lamma Toscana che oltre ad un andamento abbastanza simile, in entrambi gli anni si è raggiunta la soglia limite di -3. Inoltre dai grafici del GPH (sotto) si può osservare un andamento particolarmente simile (tipico dei casi vortex weak) tra i due anni presi in questione , sia come tempistiche che come distribuzione ed intensità delle anomalie.
– Andamento della QBO (Quasi-Biennal Oscillation) e fasi solari: Senza entrare nei particolari di questo indice possiamo descriverlo brevemente e superficialmente come un fenomeno atmosferico periodico che si sviluppa nella bassa e media stratosfera equatoriale. Riguarda principalmente l’alternanza di regimi di venti occidentali e orientali, con un periodo medio variabile, di circa 2 anni ma che in alcuni casi può arrivare fino a 32/36 mesi. La QBO influenza il flusso stratosferico da un polo all’altro modulando gli effetti delle onde extratropicali e la forza del vortice polare stratosferico (VPS). Infatti questo indice è particolarmente importante in quanto trova svariate correlazioni con molti indici (che ora trascureremo), ma in particolare per quanto riguarda le sorti degli inverni Europei ha forte interazione con i minimi e i massimi solari. Essa può favorire o impedire lo sviluppo di riscaldamenti stratosferici. In genere con QBO- e minimo solare e QBO+con massimo solare aumenta la probabilità di avere MMW stratosferici e conseguente AO negativa. L’opposto con QBO- e massimo solare, QBO+ e minimo solare favorendo circolazioni più zonali e AO+.
Infatti, tornando al paragone tra le due annate (2004 e 2013) possiamo osservare oltre ad un’andamento molto simile nell regime della QBO alle quote di 50 e 30 mb alla fine del ciclo, valori dei principali parametri solari associabili ad una fase di inizio minimo solare. Per quanto riguarda la QBO, dai grafici sottostanti si può notare che in quegli anni si ebbe quasi in concomitanza temporale l’inversione da un regime negativo durante la fase invernale (2003/2004 e 2012/2013) ad un regime positivo durante la fase tardo invernale/ primaverile. Entrando più nello specifico si può osservare uno scostamento dell’inversione dei venti di solo un mese. Alla quota di 30 mb avvenne a Marzo nel 2013, mentre a Febbraio nel 2004. Mentre alla quota di 50 mb avvenne a Febbraio nel 2013 e a Gennaio nel 2004. Tuttavia non si riscontra una forte correlazione con la durata e l’intensità dei due cicli.
Per quanto riguarda l’andamento solare sia osservando l’andamento delle macchie solari che quello del solar flux si riscontrano andamenti piuttosto simili. Infatti osservando i grafici sottostanti si nota che nel 2004 il numero di macchie solari si aggirava tra le 40/50 macchie solari, mentre nel 2013 tra le 50 e le 60 macchie.
Infine osservando i dati del solar flux per quanto riguarda il 2004 abbiamo una media annuale di circa 120 mentre la media parziale del 2013 si attesta a circa 130. Si ringrazia lo Staff della pagina di Solar Activity per averci aiutato nel confronto dei dati solari.
Andamento SSTA (Sea Surface Temperature anomaly): Anche sulle anomalie delle acque superficiali ci sarebbe molto da parlare; sia spiegando le dinamiche e le influenze dei vari indici , sia aprendo il dibattito su chi sia causa o conseguenza. Mi limito ad indicare quali sono in principali indici o cicli che riescono a influire sulla circolazione atmosferica dell’emisfero Nord. Ovvero: l’ENSO con l’alternanza di La Niña e del El Niño, la PDO e l’AMO. Evitando di postare troppi grafici mostrerò solo quelli riguardanti l’ENSO, in particolare si può affermare che tra le annate prese in considerazione tutti e tre gli indici appena elencati si attestavano su valori o fasi pressoché simili.
Infine effettueremo un confronto delle anomalie superficiali globali attuali e quelle che si ebbero nello stesso periodo del mese durante il 2004. Nelle due mappe sotto postate sono evidenziati i punti di maggiore interesse. In particolar modo la zona del pacifico dove si alterna il fenomeno del El Niño e della Niña e le acque del Golfo di Guinea, in quanto:
-Il fenomeno della Niña e del El Niño possono influenzare l’andamento climatico globale, e in particolare abbiamo che negli anni in cui si hanno eventi moderati/forti di El Niño si hanno varie modifiche della circolazione atmosferica, una delle quali porta ad un’intensificazione e irrobustimento degli anticicloni sub tropicali. Di conseguenza quando si è sotto l’influenza di tale fenomeno aumenta la probabilità che la fascia sub tropicale avanzi verso Nord fino a coprire il bacino del Mediterraneo. Invece, forti eventi del fenomeno opposto spesso causano periodi particolarmente siccitosi sull’Europa e il Mediterraneo in generale.
-Infine la temperatura superficiale delle acque del Golfo di Guinea influenzano il monsone Africano spingendolo più (anomalia negativa)o meno(anomalia positiva) verso Nord, creando un consequenziale spostamento verso Nord dell’ITCZ e a sua volta un più facile sconfinamento dell’anticiclone subtropicale fino al Mediterraneo.
Meteo Estate 2013, conclusioni:
Considerando quanto fin’ora detto ed analizzato, si può ritenere che l’andamento meteo climatico dell’Estate 2013 possa svolgersi in modo molto simile a quello dell’Estate 2004. Estate che fu preceduta da un mese di Maggio molto piovoso e che chiuse il trimestre estivo in media dal punto di vista termico e pluviometrico. Inoltre il maggiore riscaldamento delle acque del Golfo di Guinea, una fase di Nina leggermente più accentuata e l’anomalia di GPH tardo primaverile più forte rispetto al 2004 fanno pensare ad un possibile andamento della stagione estiva 2013 leggermente meno caldo e più dinamico. Di conseguenza riportiamo (sotto) i plot riguardanti il trimestre estivo 2004 dell’anomalia di geopotenziale alla quota di 500 hPa e dell’anomalia di temperatura a 850 hPa . Fonte NOAA
Come andrà realmente lo vedremo nei prossimi tre mesi e lo verificheremo ad inizio Settembre.