La vita su Marte / Scoperte importanti nelle ultime settimane sono state realizzate grazie al lavoro di Curiosity. Il rover della Nasa divenuto ormai noto in tutto il Mondo, che da anni osserva e studia il Pianeta Rosso, ha infatti completato l’analisi più accurata fin qui eseguita dell’atmosfera di Venere, riscontrando che il contenuto di metano è di soli 1,3 ppb (parti per miliardo), ossia sei volte di meno delle stime passate. Negli scorsi anni, gli scienziati avevano ipotizzato che un alto contenuto di metano potesse essere la traccia indiretta dell’esistenza di attività biologica e quindi la prova di vita su Marte. Invece ecco la nuova recentissima scoperta, che affonda le speranze di vita sul Pianeta rosso.

MARTE: importantissima scoperta di Curiosity su forme di vita sul Pianeta Rosso
Nel marzo 2003 altri scienziati avevano stimato in 19 mila tonnellate la quantità di metano che avevano riscontrato in un’analisi compiuta nei pressi dell’equatore del pianeta, facendo accendere gli entusiasmi. L’analisi però era stata eseguita con dati raccolti dalla Terra o da satelliti orbitanti intorno a Marte. Ora invece Curiosity, arrivato sulla superficie di Marte nell’agosto dello scorso anno, ha potuto analizzare l’atmosfera in modo diretto e in diverse stagioni marziane. Ne è conseguita una riduzione quasi totale, a detta degli esperti, della possibilità di trovare tracce di vita ancora attive o anche tracce fossili (ET).
Michael Mayer, capo degli scienziati Nasa per l’esplorazione marziana, però, non abbandona del tutto le speranze e lascia aperto ancora un piccolo spiraglio. «Questi nuovi dati serviranno per indirizzare meglio le nostre ricerche», ha lui stesso affermato. «È vero che riducono la probabilità dell’esistenza di batteri produttori di metano su Marte, ma si tratta solo di un tipo di metabolismo di organismi microscopici. Infatti sulla Terra esistono molti altri microrganismi il cui metabolismo non produce metano».