Le tempeste solari: potenti eruzioni di materia solare nello spazio interplanetario, possono produrre la cosiddetta āmeteorologia spazialeā vicino la Terra, causando pericoli che interferiscono con i sistemi di comunicazione e di errori di GPS per estese interruzioni di corrente.
Parte dellāenergia emessa dal sole durante le tempeste solari sono temporaneamente immagazzinate dal campo magnetico terrestre.Ā Quando, lāenergia solare ĆØ esplosiva, alimenta fasce di radiazione della Terra che permettono di illuminare i cieli polari con aurore brillanti.
Nella rivistaĀ ScienceĀ , i ricercatori della UniversitĆ UCLA di Lettere e Scienze, lāIstituto di Ricerca Spaziale austriaco (IWF Graz) e lāesplorazione aerospaziale giapponese (JAXA) riferiscono che finalmente hanno misurato il rilascio di questa energia magnetica da vicino con veicoli spaziali, unā importante missione della NASA chiamata ARTEMIS.
Rappresentazione dellāenergia solare. Fonte: www.sciencedaily.com
La meteorologia spaziale comincia a svilupparsi allāinterno della magnetosfera, la bolla magnetica gigante terrestre che protegge il pianeta dal flusso supersonico di gas magnetizzato emesso dal sole.Ā Durante le tempeste solari, un po ādi energia solare entra nella magnetosfera, allunga la ābollaā Ā formando, cosƬ, una coda a forma di goccia che si estende per piĆ¹ di un milione di miglia nello spazio.
Lāenergia magnetica immagazzinata viene poi rilasciata da un processo chiamato āriconnessione magnetica.āĀ Questo evento puĆ² essere rilevato solo quando i flussi veloci di particelle eccitate passano da una sonda spaziale posizionata esattamente al suo posto, nel momento giusto.
Per fortuna, questo ĆØ accaduto nel 2008, quando cinque satelliti THEMIS della NASA,Ā orbitanti attorno alla Terra,Ā hanno scoperto che la riconnessione magnetica ĆØ stato lo stimolo per scaturire sottotempeste.Ā Nel 2011, nel tentativo di rilevare una vasta zona di magnetosfera terrestre, il team THEMIS ha riposizionato due dei suoi cinque veicoli spaziali in orbita lunare, la creazione di una nuova missione denominata ARTEMIS (dea greca).Ā Entro lāestate del 2012, tuttavia, un allineamento tra THEMIS, ARTEMIS, ĆØ stato finalmente in grado di catturare dati contabili per la quantitĆ totale di energia.
Durante questo evento, ĆØ stata rilevataĀ unā enorme quantitĆ di energia.
āLa quantitĆ di energia convertita era paragonabile alla produzione di energia elettrica presa da tutte le centrali elettriche sulla Terraā ha detto Vassilis Angelopoulos, un professore del Dipartimento UCLA di Terra, Planetary and Space Sciences, principale investigatore per ARTEMIS e THEMIS, e autore principale della ricerca inĀ Scienza.Ā āLa quantitĆ di energia rilasciata era equivalente ad un terremoto Richter scala 7.1ā.
āAbbiamo finalmente trovato il āpotereā delle aurore polari sulla Terraā, Angelopoulos ha detto.Ā āCi sono voluti molti anni di pianificazione di missione e pazienza per catturare questo fenomeno su piĆ¹ satelliti. Siamo stati in grado di monitorare lāenergia totale e vedere dove e quando si ĆØ trasformata in diversi tipi di energia.ā
Con il quadro globale pieno di accumulo di energia e il trasferimento nella magnetosfera, gli scienziati possono ora concentrare la loro attenzione sulla fisica della conversione dellāenergia e la sua eventuale dissipazione.
Aurora polare
Emissioni simili di pianeti in orbita attorno ad altre stelle un giorno potrebbero rivelare la struttura interna di mondi lontani.Ā Dal momento che la superficie del Sole e i pianeti molto lontani non possono ancora essere visitati, non cāĆØ posto migliore del proprio ambiente spaziale terrestre per studiare la trasformazione di energia in grandi e piccole scale con una flotta di satelliti competenti.
La NASA sta costruendo lāOsservatorio Eliofisici System, che combina le risorse satellitari esistenti e futuri nello spazio, tra cui THEMIS, ARTEMIS, i gemelli Van Allen Radiation Belt Sonde, recentemente lanciato, ed i quattro satelliti Magnetospheric multiscala, che sarĆ lanciato nel 2014.
āE āun momento molto emozionanteā ha detto David Sibeck, THEMIS / ARTEMIS.
Fonte:Ā www.sciencedaily.com