FUKUSHIMA: situazione fuori controllo, radiazioni possono uccidere in venti minuti

by Francesco Ladisa
11 Dicembre 2013 - 10:57
FUKUSHIMA: situazione fuori controllo, radiazioni possono uccidere in venti minuti

Ne abbiamo parlato nelle settimane scorse: la situazione di Fukushima è gravissima e l’inquinamento di proporzioni eccezionali, ma pare ora aggravarsi ancor piu’. La società responsabile del sito nucleare (TEPCO), pesantemente devastato dallo tsunami del 2011, ha nelle ultime ore rilevato dei livelli di radiazione altissimi, probabilmente da record, presso un condotto d’acciaio che collega gli edifici del reattore ad un tubo di ventilazione situato all’esterno dell’impianto. Come riferito dalle fonti locali, tali radiazioni emesse sono in grado di uccidere una persona in venti minuti. Una affermazione forse un pò estrema (naturalmente si parla di una vicinanza notevole alla fonte radioattiva) ma che fa comunque capire quanto sia grave e fuori controllo la situazione.

I tecnici hanno confermato che il problema è che dentro al tubo di ventilazione, utilizzato per far fuoriuscire i gas, si trovano ancora sostanze radioattive che naturalmente si diffondono nell’ambiente, peggiorando ulteriormente una situazione già ad altissimo rischio.

FUKUSHIMA: situazione fuori controllo, radiazioni possono uccidere in venti minuti

FUKUSHIMA: situazione fuori controllo, radiazioni possono uccidere in venti minuti

Al momento 400 tonnellate d’acqua contaminata vengono quotidianamente prodotte nel sito nucleare. L’Agenzia sull’Energia Atomica (IAEA), nel tentativo di risolvere il problema dello stoccaggio, mercoledì ha proposto di considerare lo scarico dell’acqua tossica nell’oceano dopo aver ridotto il livello dei materiali radioattivi. La TEPCO sta ora testando un macchinario ad alta tecnologia per il trattamento delle acque chiamato ALPS, che può rimuovere tutti i materiali radioattivi dall’acqua eccetto il trizio. Tuttavia, l’isotopo a bassa energia è considerato meno pericoloso di qualsiasi altro isotopo radioattivo come il cesio e lo stronzio, anche questi contenuti nelle acque contaminate.