Seconda metà di Febbraio: Artico, Anticiclone o Atlantico? Dopo la metà del mese scenari più variegati, ma sorti invernali comunque compromesse.
Attualmente l’Italia, in particolare il Nord, il Tirreno ed in parte le Isole ed alcune zone del Sud si trovano ad essere interessate da una continua serie di perturbazioni atlantiche che con moto prevalentemente Ovest-Est seguitano a portare pioggia. Ad eccezione di brevi interruzioni è ormai da Natale che il flusso perturbato atlantico non si arresta. Su molte aree ciò sta determinando un notevole surplus pluviometrico come al Nord ed in generale sui versanti occidentali esposti a questo tipo di circolazione. Infatti anche molte zone del Medio-Basso Tirreno e delle Isole, sebbene vivano in tale stagione la maggiore piovosità dell’anno, sono ormai in condizioni di precipitazioni sopra alla media.
Le piogge sono invece state finora meno abbondanti sul Medio-Basso Adriatico, laddove le correnti da Ovest o Sud-Ovest giungono dopo aver scaricato il loro contenuto di umidità sui settori di Ponente. E proprio la mancanza di irruzioni artiche, siano esse di natura artico continentale o marittima, è stata finora la costante di questo Inverno 2013-2014. Ciò spiega la totale mancanza o quasi di neve sulle cime appenniniche ad eccezione delle zone più elevate e la persistente mitezza della stagione in corso.
Nei prossimi giorni l’instabilità atlantica sarà ancora dominante con diversi fronti in azione e relative intense piogge; Nord Italia, Sardegna, Tirreno e Sicilia saranno ancora una volta le zone più penalizzate da questa evoluzione Ovest-Est. Verso la metà del mese però qualcosa inizierà a modificarsi. Dapprima le correnti Nord Atlantiche si spingeranno verso le Isole Azzorre ed al largo del Portogallo facilitando una risposta anticiclonica subtropicale verso il Mediterraneo. Ne conseguirà tra il 14 ed il 17 del c.m. un netto miglioramento specie al Centro-Sud e sulle Isole con temperature in deciso rialzo che, già tuttora su livelli miti, diverranno completamente primaverili con valori prossimi od uguali a 20°C. Al Nord il tempo si manterrebbe più fresco e variabile, ma decisamente poco invernale nonostante le imponenti nevicate sulle Alpi.
Successivamente l’Alta delle Azzorre compirebbe il primo serio tentativo di elevazione lungo i meridiani sull’Atlantico orientale con conseguente discesa di aria fredda verso l’Europa Centro-Orientale e su parte del Mediterraneo. Sull’Italia tra il 17 ed il 18 Febbraio l’alta pressione subtropicale sarebbe spazzata via con ritorno del maltempo e di temperature in netto calo. Tuttavia per la terza decade del mese si aprono diversi scenari possibili. Appare molto probabile che tutte le Nazioni Baltiche, e dell’Europa Centro-Orientale procedendo fin verso la Penisola Balcanica andranno incontro ad un intenso raffreddamento che proporrà su quei settori del Vecchio Continente un’ondata di freddo invernale tardivo proprio al termine dell’Inverno Meteorologico. L’ondata di freddo si fermerà a due passi dall’Italia o arriverà sulle nostre Regioni ? Sarà concesso all’Inverno di congedarsi almeno con un’ondata di freddo, sebbene tardiva?
Rispondere a domande che riguardano il lungo termine è davvero arduo. Tuttavia, giunti a questo stadio della stagione “fredda”, anche se le sorprese potrebbero non mancare (il freddo può arrivare fino a metà Aprile), appare evidente che la stagione invernale in essere è ormai compromessa. Prima le perturbazioni atlantiche, poi la rimonta anticiclonica; del freddo fino al 17-18 Febbraio non se ne parlerebbe. Anzi si scivolerebbe verso la Primavera. E’ vero anche che guardando gli indici NAO ed AO, in calo dopo metà mese, gli ultimi 10 giorni di Febbraio potrebbero essere più dinamici e propensi agli scambi meridiani ma i risvolti potrebbero essere tre per l’Italia:
1) L’aria fredda sull’Est Europa potrebbe interessarci con una netta ritornante da Nord-Est. In tal caso si aprirebbe una fase di qualche giorno molto fredda con nevicate a bassa quota al Centro-Sud. Al Nord regnerebbe il gelo ma con cielo sereno; il tempo sarebbe freddo e ventoso ma asciutto sul Medio Tirreno.
2). L’aria fredda si riverserebbe in pieno verso Balcani e Turchia; sul settore adriatico ci sarebbe un rapido passaggio instabile e sull’Italia un temporaneo calo termico dovuto a venti da Nord; tuttavia poi la spinta delle correnti atlantiche spingerebbe sull’Italia l’alta pressione. Ne conseguirebbe una rapida stabilizzazione del tempo con cielo sereno, ventilazione in rapida attenuazione e gradualmente di nuovo temperature più miti. A quel punto la Primavera sarebbe dietro l’angolo anche sul calendario.
3) L’alta pressione potrebbe espandersi troppo verso Nord permettendo lo scivolamento sul Mediterraneo Centrale di masse d’aria artica continentale in interazione con le perturbazioni atlantiche che da Ovest demolirebbero la parte meridionale del ponte anticiclonico. Sull’Italia si avrebbe pertanto un netto peggioramento. Rispetto all’ipotesi 1 il freddo sarebbe meno intenso ma ci sarebbero più contrasti con diffuso ed intenso maltempo e con nevicate comunque a quote medio basse anche al Centro Sud in un contesto termico ancora invernale.
A prescindere da quale piega prenderanno gli eventi l’Inverno 2013-2014 verrà ricordato per le temperature miti. Tardive ondate fredde anche rilevanti non sarebbero comunque in grado di ribaltare le sorti di questa stagione invernale mancata. Freddo che potrebbe presentarsi anche in Marzo o all’inizio di Aprile ma che andrebbe inquadrato nella normale variabilità primaverile.

Seconda metà di Febbraio: Artico, Anticiclone o Atlantico? Terza decade di Febbraio, ultima chiamata per l’Inverno? Fonte: Meteociel.fr