Negli ultimi giorni, in presenza di intense perturbazioni e accesi contrasti termici nel nostro Mar Mediterraneo, stiamo assistendo allo sviluppo di trombe d’aria e trombe marine, spesso immortalate attraverso video e foto. Ma cos’è la tromba d’aria e come si forma? E’ giusto chiamarla tornado? Vediamo una rapida spiegazione:
Il tornado, termine equivalente di tromba d’aria, è un violento vortice di aria che si origina alla base di un cumulonembo (nuvola a sviluppo verticale), e finisce per toccare il suolo. Le trombe d’aria sono fenomeni meteorologici altamente distruttivi e nell’area mediterranea rappresentano il fenomeno più violento verificabile sia pure con frequenza non elevata. Sono associati quasi sempre a temporali estremamente violenti, possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti anche di 500 km/h. In Italia in genere durano solo pochi minuti e l’intensità dei venti è ben inferiore a quella registrata in altri paesi come l’America.

I tornado: cosa sono e cosa si formano?
Il diametro della base di una tromba d’aria varia dai 100 ai 500 metri, ma in casi eccezionali sono state registrate trombe d’aria con diametro di base superiore a 1 km. L’altezza di una tromba d’aria può variare tra i 100 e i 1000 metri, in relazione alla distanza tra suolo e base del cumulonembo. Le trombe d’aria più violente tendono a presentarsi come imbuti con confini lineari, in generale i più deboli si presentano con una forma sinuosa che si assottiglia progressivamente con l’inizio della dissipazione.
Il tornado si forma in condizioni particolari di instabilità atmosferica. L’aria calda in salita si scontra con aria fredda e asciutta che scende verso il basso. Il flusso di aria calda si espande formando una nube temporalesca. I venti laterali accentuano il moto rotatorio dell’aria calda in risalita: è proprio il moto ventoso non rettilineo che genera il vortice e in determinate situazioni, trombe d’aria. Tale moto ventoso rotatorio può avere varie cause, tra cui la presenza di un elevato windshear, ovvero condizioni di venti variabili alle varie quote.