Un’ associazione americana, chiamata B612, nota per essere formata da un gruppo di studiosi che comprende anche diversi esperti internazionali ed ex astronauti della Nasa, ha esposto uno studio in occasione della giornata mondiale della Terra (22 Aprile), che verte sugli asteroidi ed il rischio di impatto sul nostro pianeta. Dalle ultime analisi della fondazione, è emerso che gli impatti di asteroidi sulla Terra sarebbero da 3 a 10 volte più comuni di quanto ipotizzato finora, e quelli abbastanza grandi da distruggere – potenzialmente – una grande città cadrebbero una volta ogni 100 anni. Una stima quindi meno “ottimistica” rispetto alle precedenti.
Ma non è il caso di diffondere inutili allarmismi, rassicurano dalla fondazione stessa: la maggior parte degli impatti viene neutralizzata dall’atmosfera terrestre o avviene negli oceani che ricoprono oltre il 70% del nostro pianeta, o ancora in aree remote e scarsamente popolate. A corredo dello studio è mostrata anche la sequenza dei principali impatti di asteroidi con la Terra, dal 2000 al 2013, in un video diffuso proprio in occasione della giornata della Terra. L’associazione B612 sta provando quindi a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema. Il loro obiettivo è sviluppare entro il 2018 un sofisticato telescopio per la rilevazione di questi pericolosi pianetini vaganti.
Nel video si vedono cadere, in ordine cronologico e in angoli diversi del Pianeta, i 26 asteroidi precipitatati verso la Terra. Ciascuno di essi ha liberato un’energia compresa tra gli uno e i 600 chilotoni: una carica distruttiva di tutto rispetto, considerando che la bomba che ha distrutto Hiroshima si attestava sui 15 chilotoni. Pochi di questi però sono giunti con detriti significativi sulla superficie terrestre. Quello piu’ importante sicuramente è l’evento verificatosi a Chelyabinsk, quando lo scorso anno (Febbraio) una roccia spaziale un meteoroide di circa 15 metri di diametro e 10.000 tonnellate di peso colpi’ l’atmosfera alla velocità di 54.000 km/h, raggiungendo con dei detriti di diversi centimetri di diametro il suolo, e causando più di 1500 feriti.
L’elemento che preoccupa è anche quello della difficoltà di previsione: soltanto uno di questi 26 asteroidi precipitati verso la terra, infatti, era stato previsto.
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